Pressoché tutti i telegiornali sono ormai soliti parlare quotidianamente di borse finanziarie, di titoli azionari che salgono e scendono. Il tempo che dedicano alle notizie finanziarie aumenta nelle fasi più concitate dei mercati. Ne consegue che siamo portati a pensare alle azioni come a strumenti altamente rischiosi. Ma gli strumenti azionari hanno tutti lo stesso livello di rischio? Ne parliamo oggi, come sempre con parole semplici.
Cosa vuol dire comprare azioni
Non dimenticare che comprare dei titoli azionari di una determinata società vuol dire in pratica diventarne socio, con tutto quello che lo status di socio comporta. Vorrà dire partecipare alla divisione degli utili quando questi verranno distribuiti; vorrà dire gioire dei successi e soffrire nei momenti di difficoltà dell’azienda.
Pertanto ti chiedo: reputi ugualmente rischioso diventare socio di un’azienda nata 6 mesi fa, con 10 dipendenti ed un ufficio di 30 metri quadri piuttosto che diventare socio di una multinazionale con sedi in tutti i continenti, centinaia di migliaia di dipendenti, un business consolidato e 40 anni di storia?
Spero converrai con me che nel primo caso il rischio dell’investimento è significativamente maggiore.
Il rischio degli strumenti azionari: azioni Value e azioni Growth
Il mondo dei titoli azionari viene solitamente suddiviso in due grandi famiglie chiamate universalmente Value (Valore) e Growth (Crescita).
Un titolo azionario viene definito Value quando il rapporto tra il prezzo dell’azione e gli utili che l’azienda produce annualmente è relativamente basso. Sono le società più stabili, che generano annualmente una discreta quantità di utili e che quindi sono più appetibili per gli investitori con meno propensione al rischio.
Lo stile “Value” si basa sulla selezione di aziende leader nel rispettivo settore di appartenenza con basso indebitamento e caratterizzate da crescita degli utili costante nel tempo da cui derivano dividendi sostenibili.
Di contro un titolo azionario viene definito Growth quando il rapporto tra il prezzo dell’azione e gli utili prodotti è molto elevato. Il prezzo del titolo è molto elevato perché il mercato crede nel progetto che però deve ancora produrre i suoi frutti. L’azienda potrebbe non essere ancora in grado di generare utili oppure questi sono ancora molto bassi.
Lo stile “Growth”, al contrario dello stile Value, va ad individuare le aziende con forte potenziale di crescita a prescindere dal livello dell’indebitamento di quest’ultime.
Quindi sebbene si parli genericamente di azioni, il rischio degli strumenti azionari può variare sensibilmente se parliamo di azioni Value o Growth.
L’indice aristocratico americano
Per darti un’idea più tangibile del fatto che i titoli azionari presentano livelli di rischio sensibilmente diversi ti presento un indice azionario molto particolare di cui probabilmente non hai mai sentito parlare.
Negli Stati Uniti, nel 2005 è stato creato un indice denominato S&P 500 Dividend Aristocrats. Ne fanno parte quelle società, tra le principali 500 aziende americane, che hanno staccato dividendi (hanno quindi distribuito utili agli azionisti)) crescenti per almeno 25 anni consecutivi (clicca qui per approfondire).
Nel 2020 l’indice era composto da 57 società. 57 aziende che quindi non soltanto fanno parte delle migliori 500 aziende americane, ma hanno dato dei rendimenti di anno in anno sempre crescenti per almeno 25 anni consecutivi.
Ti invito a riflettere un attimo. Almeno 25 anni consecutivi vuol dire che è successo anche nel 2008 quando il mondo finanziario stava attraversando una crisi senza precedenti culminata con il fallimento della Banca americana Lehman Brothers.
Vuol dire che è successo anche nel 2000, anno della crisi delle aziende tecnologiche e nel 2001, anno della caduta delle Torri Gemelle. Ma come? In quei momenti non eravamo tutti convinti che il mondo stesse per finire e che era meglio vendere tutto?
Ti do un consiglio
La prossima volta che sentirai parlare al telegiornale di miliardi che bruciano, di crisi planetarie senza precedenti, prima di compiere qualunque scelta di natura finanziaria, fatti una semplice domanda: ma è davvero possibile che tutte queste enormi società, che tutti questi colossi multinazionali, contemporaneamente, domani mattina chiudano i battenti e mandino a casa i loro dipendenti?
Quando sentirai notizie apocalittiche in televisione fai un bel respiro e ricorda che nel giusto orizzonte temporale anche le crisi finanziarie più serie diventano un leggero rumore di fondo in un percorso generale di crescita.
Vuol dire che sarà semplice? Assolutamente no, potrebbe volerci del tempo, me alla fine la pazienza , la focalizzazione all’obiettivo e la perseveranza verranno premiate.
La costruzione di un portafoglio prudente
Sono d’accordo con te, come era bello in passato limitarsi ad acquistare un titolo di stato italiano (BOT o BTP), un buono fruttifero postale o un’obbligazione della tua banca e rinnovarla alla scadenza! Zero pensieri, rischi pressoché nulli e rendimenti altisonanti!
Spero avrai capito però che quel mondo purtroppo non esiste più e che non tornerà per chissà quanti anni (semmai tornerà). I rendimenti degli strumenti obbligazionari più prudenti sono oggi pressoché nulli se non negativi.
E allora un investitore prudente non può più investire?
Certo che può investire!
E’ soltanto un pò più complicato. Diventa necessario avvalersi del supporto di un serio professionista che sappia individuare gli strumenti più idonei in funzione del profilo di rischio e dell’orizzonte temporale. Sarà probabilmente opportuno inserire in portafoglio una dose, anche piccola, di strumenti azionari.
Esistono fondi comuni di investimento azionario specializzati in azioni Value o viceversa in azioni Growth; dal punto di vista geografico esistono fondi globali oppure focalizzati su delle specifiche aree (America, Europa, Asia, Italia etc.); esistono anche fondi tematici e settoriali, specializzati esclusivamente su un settore o su un idea di investimento. Per approfondire la differenza tra azioni e fondi azionari clicca qui e leggi il post dedicato.
Per cui non spaventarti se tra gli ingredienti del tuo portafoglio di investimento ci sarà una piccola componente azionaria. Se opportunamente selezionata tra azioni Value e Growth, se altamente diversificata per Paesi e per settori, se in linea con l’orizzonte temporale del portafoglio, ti aiuterà ad ottenere dei rendimenti soddisfacenti.
Ciao, alla prossima.