Il senno di poi e la macchina del tempo

Quello che vedi più in basso è un grafico decisamente sexy! Mostra l’andamento del titolo Amazon dal 1997 ad oggi (clicca qui per maggiori dettagli). Soprattutto la parte destra del grafico è maledettamente sexy! Se avessi investito 1.000 dollari su Amazon nel 1997 oggi avresti circa 1 milione e 300 mila dollari.

Fonte: Yahoo Finance

Se nello stesso periodo avessi detenuto un portafoglio bilanciato diversificato composto per metà da obbligazioni e per metà da azioni oggi avresti più o meno triplicato il tuo valore iniziale, una performance più che soddisfacente, ma ovviamente non paragonabile al “6 al Superenalotto” che avresti fatto acquistando azioni Amazon. Chi, potendo tornare indietro al 1997, acquisterebbe un portafoglio bilanciato diversificato se avesse la possibilità di comprare un titolo come Amazon?

La macchina del tempo

Non ci crederai ma è appena stata inventata la macchina del tempo! Un’invenzione portentosa che può riportarti in qualunque anno tu voglia. Ha soltanto un difetto: tornando indietro nel tempo, non ricorderai nulla di quello che accadrà dopo. Puoi tornare indietro fino al 1997, dove potrai comperare azioni Amazon! Il tuo Jackpot è servito su un piatto d’argento!

Siamo nel 1997

Eccoti tornato nel 1997. Hai appena acquistato 10.000 dollari di azioni Amazon. Non appena procedi all’acquisto i tuoi ricordi svaniscono, pertanto non sei più a conoscenza del futuro portentoso della società fondata da Jeff Bezos.

Fonte: Yahoo Finance

E’ passato un anno. Il titolo, dopo aver segnato una performance eccezionale, sta adesso scendendo in picchiata! Il tuo guadagno, per quanto considerevole, sta diminuendo a vista d’occhio. Decidi saggiamente di vendere. I tuoi 10.000 dollari sono diventati circa 90.000, complimenti!

Continui a monitorare l’andamento del titolo pronto a rientrare alla fine della discesa ma inaspettatamente il titolo comincia a risalire!

Fonte: Yahoo Finance

La tua decisione di vendere si è dimostrata una follia: il titolo sta risalendo alla velocità della luce: bisogna rientrare subito! Acquisti 90.000 dollari di azioni Amazon nell’aprile del 1999 pagandole 92,22 dollari ad azione (le avevi vendute a 14,38 dollari, ti rendi conto?). Stavolta sei deciso a non vendere, almeno per 5 anni, qualunque cosa succeda!

Fonte: Yahoo Finance

Dopo più di 6 anni realizzi che il titolo Amazon è una fregatura! Dopo il tuo acquisto il titolo era crollato nuovamente (questa volta, pur soffrendo tantissimo, non hai venduto, come ti eri ripromesso, bravo!), poi ha tentato una timida risalita ma con risultati deludenti. A fine Dicembre del 1999 non ce la fai più, deponi le armi e vendi tutto. I tuoi 90.000 dollari sono diventati poco meno di 40.000. Pensando all’investimento iniziale di 10.000 dollari il rendimento è comunque dignitoso, meglio uscire adesso piuttosto che perdere nuovamente tutto.

Hai sofferto maledettamente! Pertanto prometti a te stesso che non ti farai più tentare dal titolo. Basta! Decidi di accontentarti del guadagno. Queste montagne russe non fanno per te!

Fonte: Yahoo Finance

Altro che perdere tutto, se non avessi venduto avresti recuperato tutto! A fine 2007 infatti il titolo è di nuovo a 92 dollari! Oltretutto le aspettative sono ottime. E’ assolutamente il momento di rientrare, d’altronde sei ancora in forte guadagno. Acquisti nuovamente a 92 dollari per azione, però stavolta hai a disposizione 40.000 dollari.

Fonte: Yahoo Finance

Siamo nella seconda metà del 2008: aiutooo!!! Sta crollando tutto! E’ fallita Lehman Brothers, la crisi dei mutui subprime! Il mondo è in caduta libera! I tuoi 10.000 dollari iniziali, a fine 2008, sono circa 18.000; hai comunque realizzato un guadagno dell’80% sull’investimento iniziale. Adesso basta! Decidi di porre fine all’agonia, ai mal di pancia, all’ansia, al dolore da investimento. Vendi tutto e per eliminare ogni forma di tentazione futura ulteriore usi i 18.000 dollari per acquistare una bella macchina nuova. Provi comunque un pò di soddisfazione pensando che quasi la metà dell’importo è un regalo di Amazon!

La fine della storia la conosci già

Dal 2009 in poi il titolo Amazon ha iniziato una crescita senza precedenti che ha portato il prezzo oggi al valore esorbitante di 1.977 dollari per azione! Jeff Bezos, il fondatore di Amazon è oggi l’uomo più ricco del mondo (clicca qui per approfondire) e oggi potevi essere ricco anche tu.

Fonte: Yahoo Finance

Bisogna essere realisti

Potevi essere ricco anche tu, certo! Ma solo e soltanto se:

  • non avessi venduto il titolo per comprare la macchina nuova
  • non avessi poi ceduto alla tentazione di vendere il titolo al valore di 100$ ad azione
  • non avessi poi ceduto alla tentazione di vendere il titolo al valore di 200$ ad azione
  • non avessi poi ceduto alla tentazione di vendere il titolo al valore di 300$ ad azione
  • etc. etc. etc.

Sui mercati non esiste specchietto retrovisore

E’ tutto semplice con il senno di poi, sembra tutto così facile e prevedibile!

Non basta trovare un titolo azionario o alcuni titoli azionari con delle stupefacenti prospettive di crescita. Serve poi una disciplina ferrea e la capacità di saper rimanere imperturbabili sia di fronte alle discese repentine ma anche di fronte alle salite ripide del titolo (clicca qui per approfondire), altrimenti è certo che lascerai tutti i guadagni (e in alcuni casi non solo quelli) lungo la strada.

In conclusione

Adesso non pensi sia il caso di rivalutare quel buon portafoglio bilanciato diversificato che avrebbe triplicato il suo valore dal 1997 a oggi? O magari un portafoglio aggressivo diversificato (visto il lungo orizzonte temporale) che avrebbe reso molto di più? Il tutto costruito, seguito e monitorato da un bravo consulente finanziario che avrebbe frenato le tue euforie nei momenti di salita dei mercati e attenuato le tue paure nei momenti di discesa facendoti focalizzare sull’obiettivo finale?

Pensaci, sei sempre in tempo per fare la scelta giusta!

Finalmente ho trovato il mio Consulente

Oggi voglio raccontarti una storia personale che mi è accaduta agli inizi della carriera e che ha influenzato in maniera determinante il mio modo di intendere il meraviglioso mestiere di Consulente Finanziario.

I miei primi Clienti

Ero un gestore alle prime armi, molto appassionato di prodotti finanziari: mi piaceva (e mi piace tuttora) conoscerne tutti gli aspetti e tutti i meccanismi. Mi era stato assegnato un portafoglio da seguire, ed iniziavo per la prima volta a relazionarmi con i Clienti, con le loro esigenze, con le loro aspettative, con i loro timori.

Dopo circa un anno, avevo conosciuto tutti i clienti del portafoglio e con molti di loro avevo già condiviso delle operazioni di investimento finanziario, più o meno rischiose in relazione al loro profilo di rischio.

Ricordo che con un cliente in particolare si era condiviso di effettuare una allocazione abbastanza aggressiva poiché l’orizzonte temporale del cliente era molto lungo e poiché il cliente manifestava una adeguata propensione al rischio.

Un temporale improvviso

Non dimenticherò mai la sensazione che provai quando si manifestò la prima vera correzione di mercato da quando faccio questo mestiere. Oggi posso dire di averne viste parecchie ma sono certo che chi fa il mio mestiere non dimenticherà mai la prima.

In pochi giorni i mercati finanziari scesero in maniera importante e per la prima volta mi trovai a dover gestire questa nuova (per me) condizione con i Clienti.

La domanda che mi arrovellava il cervello era: devo chiamare i clienti ed avvisarli della correzione in atto oppure aspettare un pò di tempo? Magari i mercati sarebbero risaliti e non ci sarebbe stato bisogno di creare inutili ansie e preoccupazioni!

Il mio primo pensiero fu per il cliente con il portafoglio aggressivo, il quale stava risentendo in maniera importante della correzione in atto, anche perché era un portafoglio di grosse dimensioni!

Un Cliente che ringrazierò sempre

Ricordo che da cristiano credente mi feci il segno della croce mentre componevo il suo numero di telefono invitandolo a venire a trovarmi e ricordo anche che il tempo che intercorse tra la telefonata e la sua visita fu per me interminabile e abbastanza angosciante!

“Dottore, la devo informare che è in atto una correzione dei mercati e che quindi il suo portafoglio di investimento ha subito una flessione“.

Attimi interminabili… poi il Cliente mi dice delle parole che non dimenticherò mai: “Finalmente ho trovato il mio consulente!”

Continuò dicendo: “Io sapevo della correzione in atto, fino ad oggi ho sempre dovuto documentarmi in prima persona perché chi c’era prima di Lei non ha mai avuto il coraggio di chiamarmi in momenti del genere! Adesso so che c’è un bravo consulente che segue i miei investimenti ed io posso occuparmi di altro. La correzione per me è un’ottima opportunità, per cui possiamo effettuare ulteriori acquisti.

Ecco cosa devi ricercare

Questo episodio ha segnato in maniera profonda il modo in cui oggi intendo la mia professione e non finirò mai di ringraziare questo meraviglioso Cliente. Ho imparato che il Consulente Finanziario deve essere certamente preparato, trasparente, onesto, professionale, ma prima di tutto deve ESSERCI, deve essere al fianco dei propri clienti nei momenti più delicati, nei momenti più difficili!

Hai la sensazione che chi si prende cura dei tuoi risparmi e dei tuoi investimenti non sia sufficientemente presente nei momenti più difficili? Hai la sensazione che ti chiama solo per proporti nuovi prodotti di investimento? Forse è arrivato il momento di cambiare Consulente Finanziario. Cercalo con cura e quando lo trovi anche tu penserai immediatamente: “Finalmente ho trovato il mio consulente!

Ciao, alla prossima!

Il Conto Corrente? E’ sicuro… che perdi!

Alla fine del 2018 i soldi in giacenza su conti correnti e depositi in Italia ammonta a quasi 1.400 miliardi di euro, 32 miliardi in più rispetto ai 12 mesi precedenti (fonte Abi, Associazione Bancaria Italiana). E’ cresciuto soprattutto il rapporto tra il denaro fermo sui conti e il totale: nel periodo 2005/2006 era pari al 23%, mentre ora è al 32%. Il motivo? Ovvio: la ricerca di sicurezza e la paura di qualsiasi investimento alternativo.

Ma è una scelta saggia? Oggi voglio dimostrarti che decidere di mantenere i tuoi risparmi sul conto corrente è l’unico modo certo di perdere soldi! Te ne parlo come sempre con parole semplici.

Un’erosione lenta e costante

Immagina di aver depositato 10 mila euro sul conto corrente 10 anni fa e di non averli mai più toccati. Immagina per un attimo che i conti correnti non abbiano spese (anche se invece le hanno) e che non paghino tasse (anche se invece le pagano).

Tenere i soldi su conto corrente, una scelta saggia?
Fonte dati Inflazione: Il Sole 24Ore

L’inflazione, l’aumento generalizzato dei prezzi (clicca qui per approfondire), ha fatto perdere ai tuoi soldi in 10 anni circa il 15% di potere di acquisto. Bada bene: sul conto corrente, ipotizzando zero spese e zero tasse, avresti sempre 10 mila euro, ma con questi soldi oggi puoi comprare il 15% in meno di quello che potevi comprare 10 anni fa.

E sappi che la missione primaria della Banca Centrale Europea, di cui sempre più spesso senti parlare, è quella di riportare l’inflazione al 2%; dovesse riuscirci il potere di acquisto dei soldi sul tuo conto corrente diminuirebbe ancora di più.

I costi dei conti correnti

Come rivela questo articolo i costi dei conti correnti sono in aumento. Sia i conti tradizionali che i conti online hanno fatto registrare degli aumenti generalizzati negli ultimi tempi. Un conto corrente classico costa in media circa 100 euro l’anno mentre un conto online si attesta intorno ai 45 euro l’anno.

Tenere i soldi su conto corrente, una scelta saggia?

Tornando al nostro esempio precedente, per renderlo più verosimile e realistico, dovremmo quindi decurtare ogni anno le spese trattenute dall’istituto bancario. L’erosione del capitale reale peggiora ulteriormente.

C’era una volta l’obbligazione sicura

So che ti piacerebbe trovare delle belle obbligazioni bancarie o governative sicure e con dei tassi alti, ma temo di doverti dare una brutta notizia: attualmente non esistono e probabilmente non esisteranno per un bel pò di tempo.

Tenere i soldi su conto corrente, una scelta saggia?
Fonte: Investing.com

L’obbligazione considerata più sicura è il titolo di stato tedesco a 10 anni, il Bund. Se davvero non vuoi rischiare ecco quindi l’investimento che dovresti sottoscrivere! C’è però un piccolo problema: il rendimento annuo del bund a 10 anni è pari a -0,254% (no, non è un errore di digitazione, c’è il segno meno davanti!): in parole semplici vuol dire che se vuoi sottoscriverlo non solo non otterresti alcun interesse, ma dovresti pagare allo Stato tedesco uno 0,254% all’anno perché ti facciano il favore di detenere i tuoi soldi per 10 anni!

Quindi delle due l’una: se un titolo obbligazionario è sicuro oggi avrà rendimenti negativi, se ha invece dei rendimenti positivi, e magari anche abbastanza allettanti, vuol dire che non è così sicuro come sembra. Ricordati sempre questa semplice regola perché non c’è modo di sovvertirla.

Quindi cosa fare?

Vuoi liberarti dalla morsa dell’inflazione che attanaglia il tuo conto corrente, vorresti investire ma non vorresti rischiare tanto? La soluzione c’è: si tratta di costruire un portafoglio di investimento molto diversificato e prudente, di accettare l’idea che la quotazione giornaliera dell’investimento sarà soggetta ad oscillazioni (seppur contenute) e soprattutto di dotarsi di molta pazienza perché la probabilità di un rendimento positivo aumenta con l’aumentare dell’orizzonte temporale che come minimo deve essere pari a 3 anni.

Tenere i soldi su conto corrente, una scelta saggia?
Fonte: JP Morgan Asset Management

In questa tavola elaborata da JP Morgan puoi vedere che l’inflazione media mondiale degli ultimi 20 anni è stata pari al 2,2%. Un investimento in obbligazioni diversificate (Bonds) mantenuto per 20 anni ha conseguito un rendimento medio annuo del 4,5%, un investimento azionario (S&P 500, principale indice azionario americano) ha reso nello stesso periodo il 5,6% annuo.

Ma la colonna su cui ti suggerisco di soffermarti è quella di colore blu: è quella che riporta il rendimento medio annuo di un portafoglio diversificato composto da un 40% di azionario e da un 60% di obbligazionario, che nonostante tutto quello che abbiamo detto in precedenza è stato in grado di portare a casa un rendimento medio annuo di tutto rispetto, pari al 5%.

Ciao, alla prossima.