L’importanza degli obiettivi finanziari

Seneca diceva che “nessun vento è favorevole per il marinaio che non sa in quale porto vuole approdare“. Senza una riflessione vera sulla meta da raggiungere si rischia di naufragare nel porto di partenza. Oggi proverò a trasferire il pensiero di Seneca nel mondo finanziario, per dimostrarti che anche i tuoi investimenti, se non hai una visione chiara del traguardo che vuoi raggiungere, rischiano di naufragare miseramente, a prescindere dall’andamento dei mercati.

Alla ricerca del prodotto migliore

“Caro sig. Rossi, ecco il prodotto che fa per lei, si tratta di un piano di accumulo, che Le permetterà di versare periodicamente parte del suo stipendio su un fondo comune di investimento”.

“Benvenuto sig. Bianchi, l’ho chiamata per proporle un nuovo prodotto che abbiamo in collocamento e che risponde alle Sue esigenze, è molto prudente e ha un ottimo rendimento”.

“Buongiorno, vorrei investire una parte delle somme che ho in conto corrente. Che tipo di prodotti mi propone?”.

Sono solo una serie di trattative che comunemente anticipano la sottoscrizione di un prodotto di investimento. Ammesso che il Cliente decida di sottoscrivere i prodotti che cercava o che gli hanno consigliato secondo te sarà soddisfatto? Avrà vissuto un’esperienza di successo? E’ molto probabile che la risposta sia negativa. E ti spiego il perché.

Dalla Banca all’Agenzia di Viaggio

“Caro sig. Rossi, ecco il prodotto che fa per lei, si tratta di un treno ad alta velocità, molto silenzioso, che Le permetterà di viaggiare in maniera confortevole”.

“Benvenuto sig. Bianchi, l’ho chiamata per proporle un viaggio con un nuovo aereo che va molto più veloce e soffre meno i vuoti d’aria”.

“Buongiorno, vorrei destinare parte delle mie ferie ad un viaggio. Che tipo di treni mi propone?”.

Forse adesso inizi a capire anche tu perché le proposte di investimento viste in precedenza con buona probabilità non funzioneranno.

Manca la cosa più importante

Non ti sembra assurdo andare in agenzia di viaggi per scegliere il mezzo di trasporto migliore? Se ti rechi in agenzia di viaggio il tuo primo pensiero non è forse la destinazione, l’itinerario del viaggio? Poi, una volta stabilita la meta e le varie tappe intermedie, forse è il caso di stabilire il come arrivarci. Ma che senso ha scegliere il mezzo di trasporto migliore senza aver prima scelto la meta del viaggio?

Ecco come nasce un investimento di successo

“Caro sig. Rossi, ieri ho visto Sua moglie con i due gemellini; due bimbi splendidi, molto svegli, sembra ieri che sono nati e invece sono già passati 3 anni! Ha mai pensato che potremmo definire assieme una pianificazione finanziaria finalizzata a sostenere gli studi universitari dei gemellini?”.

“Benvenuto sig. Bianchi, l’ho chiamata perché la volta scorsa mi parlava del suo sogno di visitare l’Australia. Che ne pensa di porre le basi affinché tra qualche anno possa realizzare il suo sogno?”.

“Buongiorno, sono molto preoccupato per la mia pensione. Sento dire che la pensione pubblica non sarà più sufficiente a garantire un buon tenore di vita. Possiamo adoperare una parte dei soldi che ho in conto corrente per costruire una pensione integrativa?”.

Adesso si che ci sei

Non stai “comprando” un prodotto di investimento, non sei più concentrato sul prodotto, adesso sei concentrato sul tuo obiettivo! E’ tutta un’altra storia! Vivrai un’esperienza completamente diversa. Adesso sei in grado di associare lo sforzo finanziario che sosterrai con il corretto orizzonte temporale. Ti sentirai motivato, responsabilizzato, focalizzato; ecco gli unici anticorpi che ti faranno rimanere concentrato nei momenti più difficili! E i prodotti finanziari saranno i mattoni che ti permetteranno di costruire il tuo obiettivo: i prodotti finanziari saranno il mezzo, non il fine.

Bisogna saper guadagnare

Se è vero che per avere successo nella vita bisogna saper perdere, che i fallimenti sono inevitabili e che da questi si impara tantissimo, nel mondo degli investimenti finanziari vale anche l’opposto: bisogna saper guadagnare! No, non sono diventato pazzo. Se hai due minuti ti invito a continuare a leggere e scoprirai che saper guadagnare nel mondo degli investimenti non è per niente scontato.

Il <<fai da te>>

Hai appena aperto un conto corrente e hai deciso di cimentarti nel trading on line, nell’acquisto di strumenti finanziari tramite Home Banking. Hai letto molto sul mondo finanziario, ti consideri un appassionato, credi di essere pronto; sai che è rischioso, ma sai anche che sapendo scegliere dei buoni titoli, diversificando l’investimento e avendo il giusto orizzonte temporale i risultati arriveranno. E allora ecco che cominci ad acquistare. Decidi di acquistare obbligazioni e azioni.

Adesso sei dentro!

E’ ufficiale! Hai acquistato gli strumenti finanziari, l’Home Banking ti ha confermato che le operazioni sono state eseguite, le somme sono state prelevate dal conto corrente e adesso sei ufficialmente un investitore! Complimenti! Hai acquistato obbligazioni per il 60% e azioni per il 40%. Nella scelta delle obbligazioni sei stato guidato soprattutto dai ritorni cedolari, sul comparto azionario hai privilegiato soprattutto azioni di grandi società multinazionali, scegliendo tra quelle a maggiore capitalizzazione. Tale scelta ti è sembrata la migliore. Hai acquistato 4 obbligazioni e 10 titoli azionari.

Un mese dopo

E’ passato un mese! Più volte sei stato tentato di acquistare ancora o di vendere qualche strumento, ma sai che l’impazienza non paga nel mondo degli investimenti, per cui hai saputo tenere a bada l’adrenalina e sei riuscito a non toccare il portafoglio. Con la testa ti ritrovi spesso a pensare all’andamento dell’investimento, ma pensi che con il passare del tempo andrà meglio. “Certo che fare analisi, ipotizzare andamenti, studiare soluzioni, pianificare l’investimento è una cosa, avere i tuoi soldi dentro alla giostra è tutta un’altra cosa!” Adesso realizzi che ogni movimento, ogni turbolenza, fa lievitare o evaporare immediatamente i tuoi soldi! Mamma mia! Paura!

Tre mesi dopo

Complimenti! Sono passati tre mesi e sei ancora li, con il portafoglio investito. Adesso però ci sono delle variazioni sensibili nei prezzi rispetto al controvalore iniziale. Le 4 obbligazioni acquistate, hanno preso strade diverse e in questo momento 2 obbligazioni quotano sotto la pari(che in gergo tecnico vuol dire che stanno perdendo) e 2 obbligazioni sono invece sopra la pari (stanno quindi guadagnando); allo stesso modo dei 10 titoli azionari 5 stanno guadagnando e 5 stanno perdendo. La diversificazione ha funzionato, ma tu, piuttosto che vedere i vantaggi della diversificazione, ti rammarichi di vedere che alcuni titoli stanno perdendo. E allora decidi di agire!

A te piace vincere

“Sono convinto che tutti i titoli che avevo scelto sono degli ottimi titoli. E’ arrivato il momento di fare delle modifiche al portafoglio, quale migliore momento per agire!”. Non c’è che una soluzione! Vendere i titoli in guadagno e con il ricavato acquistare altre azioni ed altre obbligazioni al momento in perdita. Così ottieni due grandi vantaggi: ufficializzi la vincita e abbassi il prezzo medio delle azioni e delle obbligazioni che al momento stanno perdendo. Una grande mossa!

6 mesi dopo

Dopo aver effettuato le tue vendite e i tuoi acquisti sono passati altri tre mesi e le quotazioni degli strumenti da te detenuti sono variate ancora. Adesso dei 2 titoli obbligazionari superstiti uno ha effettivamente recuperato ed è adesso in guadagno mentre l’altro ha continuato a deprezzarsi e adesso perde più di 5 punti percentuali. Delle 5 azioni ancora in portafoglio 3 hanno recuperato e sono adesso in guadagno mentre due hanno continuato a scendere e adesso la perdita è cospicua. “Non resta che ripetere l’operazione” Non hai dubbi: occorre vendere tutto quello che sta guadagnando per acquistare quello che sta perdendo. Il nuovo portafoglio è adesso composto da 1 titolo obbligazionario e 2 titoli azionari, con dei prezzi di acquisto medi molto bassi. Hai immolato la già mediocre diversificazione ma adesso hai finalmente prezzi medi di acquisto più bassi.

Un anno dopo

Qualcosa non ha funzionato! I pochi titoli superstiti hanno continuato inesorabilmente a scendere, è anche arrivata una correzione dei mercati che ha reso la discesa delle quotazioni più ripida e adesso ti ritrovi con un titolo obbligazionario di una società poco solida a lunga scadenza che quota sotto 90 (che vuol dire che sta perdendo oltre il 10%) e due titoli azionari che registrano una perdita a doppia cifra! Un disastro! E ti ritrovi davanti a una scelta, questa volta molto dolorosa:

  1. “Compro ancora! I prezzi sono scesi tantissimo, sarebbe un ottimo affare e appena risale tutto io recupero tutto! Ma ho bisogno di altri soldi.
  2. Non faccio più niente, aspetto ma non vendo. In effetti fin quando non vendo non ho perso nulla!
  3. Vendo tutto e realizzo una sonora perdita! Meglio chiudere tutto per evitare ulteriori discese

La nostra storia termina qui, qualunque sia la scelta che il nostro malcapitato eroe avrà preso, non sarà stata di certo una storia a lieto fine. Se dovesse avere effettuato la scelta numero 1 la fine della storia potrebbe anche essere stata tragica!

Scopriamo le carte

Mio caro eroe, sei solo stato sfortunato o, per usare un eufemismo, molto maldestro? Per scoprire la risposta facciamo un bel gioco: immaginiamo che la nostra storia abbia avuto inizio 5 anni fa e sveliamo il nome dei titoli azionari venduti quasi subito. Immagina che dopo 3 mesi hai deciso di vendere i seguenti 5 titoli azionari:

  1. Amazon
  2. Facebook
  3. Apple
  4. Microsoft
  5. Alphabet (Google)

La scelta dei titoli era stata assolutamente vincente! Ebbene, se oggi detenessi ancora queste 5 azioni, avresti un guadagno del 185,29%. Ma hai deciso di venderle dopo 3 mesi, registrando un guadagno irrisorio, per acquistare quote degli strumenti in perdita. Una pessima scelta!

Quando leggiamo di strumenti finanziari che nel corso di un periodo lungo hanno realizzato guadagni stratosferici (+300%, +500%) spesso proviamo rabbia o delusione per non averli comprati al momento giusto. Ma la domanda che dovremmo farci è un’altra: anche se avessimo avuto la lungimiranza o la fortuna di acquistare quei titoli al momento giusto, avremmo avuto la lucidità, la razionalità e la bravura di detenerli e di non venderli quando questi avessero raggiunto i livelli del +20%, +50%. +100% ed oltre?

Conclusione

Bisogna saper guadagnare. Non è per niente scontato essere in grado di farlo. Quando vediamo un titolo o un fondo salire e iniziamo a vedere rendimenti a doppia cifra, la paura che il guadagno possa svanire da un momento all’altro ci spingerà a vendere prima possibile. Spesso questa si rivelerà una scelta pessima; ecco perché è bene affidarsi ad un bravo consulente e a degli strumenti di risparmio gestito di qualità. In questo modo delegheremo queste scelte a dei professionisti, aumenteremo enormemente la diversificazione di portafoglio e noi potremo portare a casa i grandi rendimenti che scaturiscono da investimenti ben diversificati di lungo periodo.

“Vendere i titoli quando s’è guadagnato abbastanza è come tagliare i fiori e innaffiare le erbacce” (W. Buffett)

Facciamo chiarezza sulla Previdenza Complementare

Andrea, un impiegato di 35 anni, sposato, con un figlio di 5 anni, torna a casa dopo essere stato in Banca. “Sai cara, oggi mi hanno proposto un prodotto previdenziale. Il gestore mi diceva che ci sono delle agevolazioni fiscali e che è uno strumento che serve ad integrare la pensione. Ho detto che ci penserò, ma che al momento non mi interessa.”

Chissà quante persone hanno detto o pensato qualcosa di simile, forse lo hai fatto anche tu. Tutto quello che non si conosce normalmente intimorisce. Soprattutto se ti viene chiesto di versare delle somme (costo certo) con l’obiettivo di avere un ritorno tra molti anni (beneficio futuro e incerto). A giudicare dai dati, in Italia, c’è ancora tantissimo lavoro da fare. Ecco perché oggi proviamo a fare un pò di chiarezza sulla Previdenza Complementare, partendo da un principio che deve essere molto chiaro sin da subito:

La Previdenza Complementare è un Progetto, non è un Prodotto

E’ sicuramente importante conoscere le caratteristiche degli strumenti oggi a disposizione per costruire una pensione integrativa; è importante conoscere i benefici fiscali, le regole dettate dalla legge italiana per le anticipazioni, i riscatti, etc. E’ tutto importante, ma fin quando non hai chiaro a cosa serve uno strumento di previdenza complementare, fin quando non ne avverti il bisogno, a mio avviso è tutto inutile.

Ti dirò di più: per costruirti una pensione integrativa non è indispensabile che tu sottoscriva un fondo di previdenza complementare; se sei pronto ad intraprendere un lungo cammino, se hai le giuste motivazioni, la giusta disciplina e hai chiaro il tuo obiettivo, tanti strumenti di risparmio o investimento possono essere destinati a costruire una pensione integrativa: la Previdenza Complementare è un progetto finanziario, è un obiettivo di vita, sarà lungo, molto lungo e noioso, molto noioso! La previdenza Complementare non è un prodotto, è un progetto. Se acquisisci questa consapevolezza, se arrivi a valutarne l’importanza, allora sì che potrai individuare la migliore soluzione per intraprendere il viaggio, altrimenti sarà soltanto tempo perso!

Il Ciclo di Vita della Ricchezza

Immaginiamo che Andrea, il nostro impiegato, abbia iniziato a lavorare a 20 anni. Da quel momento Andrea inizierà a percepire un reddito, che servirà al sostentamento suo e della sua famiglia. Se il suo reddito mensile glielo consentirà Andrea avrà due possibilità: potrà essere cicala o formica. 

  1. Spendere tutto quello che guadagna (cicala)
  2. Mettere mensilmente qualcosa da parte (formica)

Se avrà scelto questa seconda opzione, tutta la fase lavorativa della sua vita sarà una potenziale Fase di Accumulo.

Quando Andrea raggiungerà l’età per poter andare in pensione ancora una volta avremo due alternative:

  1. Andrea Cicala dovrà far fronte alla sua vecchiaia e ai bisogni della sua famiglia con la pensione pubblica
  2. Andrea Formica potrà integrare la sua pensione con la rendita che scaturisce dalla somma che con pazienza, tenacia e perseveranza ha accumulato durante la sua vita lavorativa

Andrea Formica potrà sfruttare adesso la Fase di Decumulo, per mantenere un buon tenore di vita e godersi finalmente il meritato riposo in condizioni di agiatezza.

Questo ciclo è rappresentato graficamente nella figura seguente.

Ciclo di vita della ricchezza

Vuoi essere una cicala o una formica?

A questa domanda puoi rispondere solo tu; e non c’è una risposta migliore dell’altra; si tratta di fare una scelta. Se e solo se il tuo stipendio mensile te lo consentirà, potrai decidere di accantonare qualcosina e soprattutto di non farti tentare dal desiderio di spendere quello che hai accantonato prima del raggiungimento dell’età pensionabile. Ma se sceglierai di spendere tutto subito per avere, durante la fase lavorativa, un tenore di vita migliore va benissimo lo stesso; è opportuno però capire che se ti sei goduto la vita durante la tua vita lavorativa, quasi certamente non potrai godertela allo stesso modo nella fase della vecchiaia.

Un ultimo pensiero dedicato alle formiche

Se sceglierai di comportarti come una piccola formica risparmiatrice, se sei pronto a intraprendere un lungo percorso fatto di disciplina, metodo e rigore, allora ti consiglio di approfondire con il tuo consulente la via migliore per perseguire il tuo obiettivo previdenziale. Adesso sì che sei pronto per recepire i vantaggi degli strumenti dedicati alla previdenza complementare, e ti posso garantire che questi vantaggi ci sono e sono davvero importanti. Li approfondiremo di certo in uno dei prossimi post.