Il giocatore di biliardo

Non c’è stato neanche il tempo di gioire per il rallentamento della pandemia che l’Europa si è ritrovata dalla sera alla mattina con una guerra ai suoi confini orientali, proprio mentre si risvegliava l’inflazione. I mercati hanno reagito, come sempre accade, passando in pochi minuti da un leggero e cauto ottimismo ad un pessimismo cosmico.

Con l’auspicio che il conflitto possa terminare il prima possibile, riducendo al massimo le sofferenze umane per le popolazioni coinvolte, lascio i commenti geopolitici e militari a chi è esperto in queste materie, cosa che io non sono. Io mi occupo di mercati finanziari e di investimenti, anch’essi inevitabilmente coinvolti dall’incalzare degli eventi bellici.

Cosa fare in questi momenti? Qual è la scelta giusta? Per risponderti prendo spunto dai bravi giocatori di biliardo; te ne parlo come sempre con parole semplici.

Il tiro decisivo

Non so se hai mai assistito, dal vivo o in televisione, ad una partita di alto livello di biliardo. Un gioco dove per vincere bisogna combinare strategia, tattica e tecnica. Immagina di assistere ad un match tra due campioni dotati entrambi di tutte le qualità che ho elencato prima. Cosa farà la differenza tra di loro? Chi riuscirà a spuntarla alla fine?

Il giocatore di biliardo che vincerà sarà colui che nel momento più difficile, di fronte ad una situazione decisamente complicata, inizierà a studiare la disposizione delle sfere sul tappeto verde, mentre strofina accuratamente l’estremità della stecca con del gesso blu. Si prenderà tutto il tempo a sua disposizione, con freddezza, lucidità e razionalità, per studiare il colpo migliore, incurante della tensione e della difficoltà del momento.

Calma e gesso, ma non solo

Calma e gesso, quindi, mio caro investitore, soprattutto in momenti come questi. Ma ad una condizione. A condizione che si sia fatta a suo tempo una corretta pianificazione finanziaria e che tu stia andando con convinzione verso un obiettivo, verso il tuo obiettivo. Provo a farti qualche esempio.

La pensione integrativa tra 20 anni

Hai condiviso con il tuo consulente un percorso che ti porterà ad avere una pensione integrativa tra circa 20 anni. Hai iniziato ad investire 5 anni fa con un patrimonio iniziale cui mensilmente aggiungi una parte del tuo reddito. La soluzione di investimento ha una importante componente azionaria che negli ultimi giorni ha subito una severa correzione. Cosa fare? Potresti fare due cose, ma nessuna delle due è quella che ti suggerisce l’istinto.

Fonte: JP Morgan AM

Tieni a bada l’emotività, metti il gesso sulla tua stecca; in situazioni analoghe in passato, i giorni di discesa dei mercati sono sempre stati molto contenuti, così come quasi sempre molto rapidi sono stati i recuperi. Stai lavorando per un obiettivo che si concretizzerà tra 20 anni? Allora perché preoccuparti di qualcosa che in passato è stato spesso riassorbito nell’arco di qualche mese?

Potresti fare due cose, ti dicevo. La prima è stare immobile, non fare assolutamente nulla, se non continuare ad incrementare la tua soluzione finanziaria come hai fatto finora. La seconda, vista la lontananza temporale del tuo obiettivo, è quella di sfruttare la correzione in atto per incrementare l’investimento. Chiaramente è possibile effettuare questa seconda scelta soltanto a condizione di avere della liquidità disponibile.

L’università di tuo figlio tra 5 anni

Voglio farti l’esempio più estremo. Hai investito i tuoi risparmi il 20 febbraio del 2020 con un obiettivo di 7 anni. Infatti nel 2027, se tutto andrà bene, tuo figlio inizierà gli studi universitari. Hai sottoscritto una soluzione bilanciata. Perché è un esempio estremo e perché l’investimento inizia proprio il 20 febbraio 2020?

Perché, anche se tu non lo potevi sapere, l’indomani i mercati sarebbero stati colpiti dalla pandemia mondiale da coronavirus. Sembrava la fine del mondo, dopo un mese l’istinto era solo quello di scappare a gambe levate!

Fonte: Quantalys

La performance del tuo portafoglio dopo un mese è del -17,05%. A quel punto l’istinto e la paura (assolutamente condivisibile) dicevano: scappa subito! Ma un bravo consulente, porgendoti il gesso da mettere sulla stecca, ti avrebbe detto: calma, respira; rifletti assieme a me. Se pensi che il virus l’avrà vinta sull’umanità allora quello che deciderai di fare oggi avrà comunque poca importanza. Che tu abbia dei risparmi o meno non ti salverà comunque.

Se invece, come me, sei convinto che sarà dura ma alla fine il mondo saprà uscirne, come ha sempre fatto finora, allora forse sarebbe opportuno rimanere investiti e magari approfittare dell’opportunità che il mercato ti sta dando.

Adesso alla pandemia si è aggiunta anche una brutta guerra. Chissà, mio povero investitore, quante batoste starai prendendo visto che alla fine hai deciso di rimanere investito.

Fonte: Quantalys

In due anni si sono sovrapposti una pandemia globale e l’inizio di un conflitto, oltre all’aumento dell’inflazione e quindi dei tassi di interesse. Eppure il tuo portafoglio registrerebbe oggi, nonostante tutto, una performance positiva di +3,38%.

Ti ricordo che il tuo obiettivo si concretizzerà nel 2027, quindi tra altri 5 anni; questo è importante sempre ricordarlo, perché altrimenti l’esposizione azionaria in portafoglio sarebbe assolutamente eccessiva.

Conclusione

Investire è un pò come fare una dieta; è semplice, ma non è facile, come ama ripetere Warren Buffett, uno dei più grandi investitori di tutti i tempi. E non è facile proprio perché in questi momenti bisogna tenere a bada l’emotività e la paura. Il mercato e i media fanno di tutto per farti desistere; è questo il momento in cui il giocatore di biliardo prende la stecca, fa un bel respiro, strofina accuratamente il gesso sull’estremità e si concentra sull’obiettivo finale.

Ciao, alla prossima.

Mantenere il focus sull’obiettivo finale

Non so se hai mai visto “Il Corvo“, un film cult degli anni 90, con lo sfortunato Brandon Lee, morto durante le riprese, nei panni del protagonista. Una delle frasi più celebri citata dal protagonista è “non può piovere per sempre“.

In questo post ti parlo dell’importanza di mantenere il focus sull’obiettivo finale di un investimento finanziario e parto proprio dalla frase del film, anzi, dal suo contrario: “Non può splendere sempre il sole“. In che senso? Continua a leggere, te ne parlo come sempre con parole semplici.

Fermate il mondo: voglio scendere!

Se nel corso dell’ultimo anno sei entrato a far parte del mondo degli investitori (complimenti!) e avevi immaginato che il tuo portafoglio finanziario sarebbe cresciuto gradualmente e costantemente nel corso del tempo, probabilmente hai vissuto l’inizio del 2022 come un brusco risveglio da un bellissimo sogno.

Vuoi per l’aumento dell’inflazione, vuoi per la risalita dei tassi d’interesse, vuoi per la pandemia e le tensioni geopolitiche le onde placide e tranquille dei mercati finanziari si sono agitate e adesso… si balla! Ovviamente i media non aspettano altro e quindi giù di titoloni apocalittici e catastrofisti. E’ tutto un bruciare di miliardi ed un susseguirsi di tsunami e tempeste.

Investire è quindi stata una scelta errata? Devi iniziare a mangiarti le dita e correre quanto prima ai ripari? Se l’investimento è stato pensato, progettato e realizzato correttamente la risposta è no. Vediamo perché.

Nuvole a media distanza

Un investimento fine a se stesso ha poco senso. L’investimento serve a realizzare un obiettivo di medio o di lungo periodo. Se hai investito sui mercati finanziari (azionari ed obbligazionari) delle somme che ti sarebbero servite dopo sei mesi, ma anche dopo uno o due anni mi spiace dirtelo, ma qualcosa non ha funzionato. Il tempo a tua disposizione è semplicemente troppo breve.

Se il cielo si fa plumbeo e pieno di nuvoloni neri (cosa assolutamente normale e fisiologica: è successo, succede e succederà), anche due anni potrebbero essere non sufficienti affinché le nuvole si diradino e torni a splendere il sole.

Il rendimento rolling

Lo so che sembra una brutta parola. Conosci i Rolling Stones, il Rock & Rolling, ma cosa cavolo è il rendimento rolling? Ebbene ci tengo a fartelo conoscere, perché confido possa essere la tua nuova coperta di Linus, un modo per dimostrarti che se hai fatto il giusto investimento per il tempo adeguato, puoi affrontare la normale volatilità dei mercati con serenità. Sapere qual è il rendimento rolling del tuo portafoglio ti aiuterà a mantenere il focus sull’obiettivo.

Un esempio concreto

Immagina di avere sottoscritto un investimento bilanciato, con un 60% di obbligazionario ed un 40% di azionario.

Fonte: Morningstar

Hai sottoscritto l’investimento 3 mesi fa condividendo con il tuo consulente finanziario un orizzonte temporale di 5 – 7 anni. Oggi il tuo portafoglio registra una performance complessiva del -4,05% e sei comprensibilmente preoccupato. Vediamo come ti viene in soccorso il rendimento rolling.

Il passato non si ripete però aiuta

Del tuo portafoglio ovviamente non conosci il futuro, ma conosci il passato. E’ vero, lo scrivo e lo sottolineo, per sgombrare il campo da qualunque fraintendimento: i rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri, però possono darci molte preziose indicazioni. Vediamone alcune.

Fonte: Morningstar

Analizzando il passato del portafoglio scopri intanto che a te non sta andando poi così male: chi avesse sottoscritto il tuo medesimo portafoglio di investimento nel dicembre 2019 avrebbe registrato una performance a tre mesi del -7,05%. Questo tipo di rendimento si chiama rolling in quanto misura il rendimento peggiore di tutte le finestre di 3 mesi nei 10 anni precedenti.

So a cosa stai pensando: “ma a me cosa frega che a qualcuno è andata peggio? A me preoccupa il fatto che il mio portafoglio registra dopo tre mesi una performance negativa”. Ti chiedo ancora un pò di pazienza.

Fonte: Morningstar

Andando avanti scopri ancora che il peggiore rendimento a 6 mesi del tuo portafoglio è stato del -5,71%, registrato nel semestre tra marzo e settembre 2015.

Fonte: Morningstar

Continuando nella nostra disamina scopriamo che il peggior rendimento rolling ad 1 anno si è registrato tra il marzo 2015 e il marzo 2016 ed è stato del -2,99%. Adesso arriva la parte più interessante.

Fonte: Morningstar

Probabilmente ti sorprenderà scoprire che nei 10 anni precedenti, quindi nel periodo tra il 2012 e il 2022, il peggior rendimento rolling del tuo portafoglio a 3 anni, quindi prendendo tutte le finestre temporali di 3 anni consecutivi nel corso degli ultimi 10, è stato di +2,67% annuo!

E se allunghiamo ancora l’orizzonte a 5 anni (in pratica quelli che hai concordato con il tuo consulente finanziario ad inizio investimento), il peggior rendimento annualizzato è stato del +3,15% annuo! Ti ricordo che stiamo parlando del peggiore. Chi ha sottoscritto l’investimento nel marzo 2015, dopo 5 anni avrebbe un rendimento annuo del 3,15% (non proprio da buttare via) e sarebbe stato il più sfigato!

Mica male questo rendimento rolling!

Quindi ricapitolando oggi il tuo investimento registra all’incirca un -4% a 3 mesi su un orizzonte di 5 – 7 anni. Hai appena scoperto che nel peggiore dei casi lo stesso investimento ha registrato, nello stesso arco temporale, una performance negativa quasi doppia, e che la storia recente non registra rendimenti negativi su orizzonti da 3 anni in su. Ah però! Allora è proprio vero che “non può piovere per sempre”!

Conclusione

Voglio concludere con una provocazione (ma poi mica tanto). Se il rendimento rolling ci ha dimostrato come mantenere il focus sull’obiettivo finale è premiante, forse un calo delle quotazioni quando sei ancora lontano dall’obiettivo assomiglia più ad un’opportunità che a una minaccia, non trovi?

PS: nello studio del rendimento rolling ti ho mostrato solo la metà peggiore dei rendimenti. Adesso che sai come interpretare queste informazioni, ti lascio con la visione integrale.

Fonte: Morningstar

Certamente non andrà esattamente così, potrà andare meglio o peggio, ma mantenere il focus sull’obiettivo ripaga bene, sempre! Ciao, alla prossima.

No pain no gain

Sei solito andare in palestra con regolarità o conosci qualcuno che lo fa? Non è il mio caso ahimè ma chi è solito cimentarsi con pesi e manubri conosce certamente questa frase, diventata un pò il motto dei culturisti. No pain no gain, che in inglese significa “se non c’è dolore non c’è guadagno” (inteso come crescita della massa muscolare). Oggi ti porto con me nella palestra degli investimenti, a fare un pò di allenamento. Stai tranquillo, non proverai alcun dolore, adopererò come sempre parole semplici.

Il primo giorno

Sei da poco rientrato dalle ferie estive, hai appena comprato tuta e scarpe da ginnastica e stai perfezionando l’iscrizione in palestra. L’istruttore ti fa fare il giro della sala, ti consegna la scheda con il circuito di attrezzi che dovrai utilizzare e ti mostra come usarli.

La motivazione è a mille! Sei pronto. Fai anche qualche ripetizione in più rispetto a quelle previste. La sera torni a casa e, non curante dei dolori sparsi, ti osservi attentamente allo specchio alla ricerca di qualche miglioramento, di un pò di massa muscolare in più, di un pò di grasso in meno. Ma purtroppo, tranne il dolore che ieri non c’era, tutto sembra tristemente identico!

Hai finalmente deciso di <<investire*>> (vedi nota a fine articolo): approfittando dell’ultimo giorno di ferie ti sei appena seduto davanti al pc e hai comprato delle azioni tramite home banking; i mercati hanno appena aperto e il tuo investimento è appena partito. Sullo schermo vedi i tuoi soldi salire e scendere minuto dopo minuto. Sei arrivato con fatica al pomeriggio, alla chiusura dei mercati, per provare a tirare le somme della prima giornata di investimento. Il tempo sembrava non passare mai.

E’ trascorso il primo mese

Sei orgoglioso di te stesso; nonostante risultati pressoché inesistenti hai perseverato, hai mantenuto l’impegno ad andare in palestra con regolarità. Tranne il giovedì della scorsa settimana (non te la sei sentita giustamente perché avevi un pò di dolore ad un braccio). Oggi dovresti andare alle 19.00, finito l’ufficio. Però piove, hai fame. A lavoro è stata una giornata pesante. Cosa dici? Rinvii a domani?

Dei 5 titoli azionari che hai acquistato uno sta guadagnando circa il 10%, due sono in leggero guadagno e due in perdita. Il titolo con il guadagno maggiore oggi ha aperto in leggero calo: c’è il rischio di vanificare il guadagno quindi decidi di venderlo. +9%, complimenti, ottimo investimento. A fine giornata i mercati hanno incrementato le perdite. Ecco che tutti i restanti 4 titoli sono adesso in territorio negativo. L’entusiasmo è già svanito e adesso non sai che fare.

Dopo appena 3 mesi

Apri l’armadio per prendere una camicia; vedi la tuta piegata e risposta nel cassetto. E’ da più di un mese che non la indossi. Ma d’altronde era inutile continuare ad andare in palestra. Tanta fatica, tanti dolori e nessun risultato. Evidentemente il tuo fisico non è adatto, oppure l’istruttore non era un granché. Ci riproverai, magari dopo le feste natalizie. E via, a comprare il panettone per la cena di stasera.

Nel tuo già sparuto portafoglio titoli c’è un unico superstite; gli altri sono tutti andati; nel complesso hai perso poco, ma quest’ultima azione in portafoglio è adesso a -40% rispetto al prezzo di acquisto. Ti riprometti di non guardarla più; rimarrà lì, piegata e riposta nel cassetto del dossier titoli. Questo “Investire” ti sa tanto di fregatura, meglio dimenticare tutto in fretta e non pensarci più.

No pain no gain

Chi si allena seriamente in palestra conosce bene entrambe le seguenti regole:

  • Quando sovraccarichi i muscoli si avvia un processo di riparazione doloroso; però è proprio durante questo processo che il muscolo cresce, a condizione che gli dai la possibilità di recuperare (da qui il detto No Pain No Gain, coniato da Arnold Schwarzenegger, uno dei maggiori culturisti di sempre).
  • Con i giusti tempi di recupero, occorre avere perseveranza, disciplina e continuità negli allenamenti. I veri risultati non si ottengono dopo qualche settimana. Per vedere qualche miglioramento occorrono alcuni mesi, il fisico migliorerà poi in maniera progressiva nel corso degli anni.

E per gli investimenti?

Un bravo investitore, come un assiduo frequentatore di palestra, conosce due regole molto simili:

  • Dopo aver creato un portafoglio molto diversificato finalizzato al raggiungimento di un obiettivo specifico, è inevitabile attraversare delle fasi di correzione, a volte dolorose. Ma anche negli investimenti vige la regola no pain no gain: non si arriva al guadagno in maniera semplice e lineare, bisogna saper attraversare dei momenti di correzione assolutamente fisiologica.
  • Avendo fissato un obiettivo a medio o lungo termine, occorre poi avere, come per un bravo body builder, perseveranza e disciplina. E la similitudine continua, in quanto anche negli investimenti i risultati non si vedono dopo qualche settimana o mese. Di norma occorrono alcuni anni per osservare dei risultati tangibili.

Conclusione

Come è solito ripetere Warren Buffet investire è semplice, ma non è facile. Non occorre intelligenza sovrumana o essere esperti di fisica quantistica. “Soltanto” (si fa per dire) focalizzazione sull’obiettivo, disciplina, pazienza e resilienza nei momenti transitori di correzione.

*Investire è volutamente scritto tra virgolette, in quanto acquistare 5 titoli azionari non vuol dire investire; tuttalpiù, se i titoli sono stati acquistati dopo attente valutazioni, può trattarsi di speculazione, ma non investimento. Se vuoi conoscere la differenza tra investimento e speculazione clicca qui. Ciao, alla prossima.