Da qualche settimana i mercati finanziari hanno ricominciato a fare il loro mestiere, che è quello di essere fisiologicamente volatili; cosa vuol dire? vuol dire che fanno registrare giornalmente delle oscillazioni, anche significative di prezzo. E quando i mercati tornano a fare il loro mestiere anche l’informazione lo fa; e quindi i mercati finanziari trovano maggiore spazio nei titoli di giornali e telegiornali.
Questo cosa comporta? Ahimè una maggiore emotività degli investitori e risparmiatori, che iniziano a dubitare della bontà degli investimenti fatti (magari un anno prima o un mese prima) e iniziano a valutare la possibilità di smobilizzare le posizioni.
E’ in questi momenti che bisogna avere ben chiaro cosa vuol dire essere investitori, cosa ben diversa da essere speculatori.
Lo speculatore è colui il quale ha dei brevissimi orizzonti temporali, i traders professionisti comprano e vendono più volte anche nella stessa giornata, provando ad approfittare delle oscillazioni dei prezzi degli strumenti finanziari. Essere speculatore vuol dire essere specializzato:
– Nel Breve termine;
– Nel Prezzo;
– Nell’Analisi tecnica (non entriamo nei dettagli ma vuol dire effettuare previsioni circa il movimento futuro dei prezzi studiando i grafici dei titoli);
– Nella volatilità, (anche qui non ci interessa entrare nei dettagli, ci basti sapere che la volatilità è una misura della rischiosità di uno strumento finanziario, misura l’ampiezza delle oscillazioni del prezzo di un titolo dai valori medi, all’aumentare della volatilità aumenta il rischio di uno specifico strumento finanziario).
MA L’INVESTITORE NON E’ UNO SPECULATORE !!!
L’investitore è colui il quale ha effettuato, probabilmente con l’ausilio di un valido consulente finanziario, degli investimenti frutto di una attenza pianificazione legata ai propri obiettivi di vita. Ha pertanto creato delle strategie finanziarie finalizzate, ad esempio: ad integrare la propria pensione, a coprire i costi degli studi universitari dei propri figli; all’acquisto della casa per se o per i propri figli; alla gestione degli imprevisti futuri, etc. Tutti questi validissimi obiettivi hanno una cosa in comune: hanno delle scadenze temporali di medio/lungo periodo. E questo concetto fa tutta la differenza del mondo!
Facciamo un esempio concreto che renda bene l’idea: se il mio obiettivo è la copertura delle spese universitarie di mio figlio che oggi ha 3 anni, è ragionevole pensare che la durata prevista dell’investimento è di circa 15 anni; se a quella porzione del mio patrimonio ho messo dunque l’etichetta “studi universitari”, se è stato creato un portafoglio sufficientemente diversificato, se i costi dell’investimento sono ragionevoli, che senso ha modificare tali impostazioni sulla base di movimenti di breve periodo che si stanno verificando 15 anni prima?
E’ un pò come per la casa in cui abitiamo, ipotizzando che sia di proprietà. Se gli abbiamo dato l’obiettivo di essere la nostra casa di abitazione, non andiamo giornalmente a monitorare il suo prezzo di mercato né tantomeno ce ne preoccupiamo emotivamente.
Quindi l’Investitore deve essere specializzato:
– Nel Lungo Termine;
– Nel valore di ciò che si acquista e non nel prezzo attuale;
– Nell’analisi fondamentale (i titoli che detiene, direttamente, o tramite strumenti di risparmio gestito, devono essere scelti sulla base dei dati societari, dei bilanci, delle prospettive di crescita etc. e non sulla base dei grafici del titolo);
– Nel rischio, presidiandolo costantemente, mediante una attenta diversificazione, periodici ribilanciamenti, attenuazione dello stesso man mano che ci si avvicina all’obiettivo.
Ho voluto allegare questa foto, anche se in Inglese, perchè mi piace molto il messaggio finale, che vi traduco volentieri.
Con riferimento all’investimento di lungo periodo:
“Ricorda sempre che Roma non è stata costruita in un giorno…”
Con riferimento alla speculazione di breve periodo:
“Ricorda sempre che Hiroshima e Nagasaki sono state distrutte in un giorno…”
Concludo dicendo che non ho nulla contro la speculazione, per l’amor di Dio! Soltanto ci tengo a ribadire che non ci si può improvvisare speculatori: chi fa trading e lo fa bene è un professionista molto preparato, costantemente aggiornato e agisce razionalmente, non emotivamente, cosa per niente semplice se ci si prova senza avere queste caratteristiche.