Buone vacanze

Blogfinanziario si prenderà una piccola pausa nel mese di Agosto.

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Ti auguro di trascorrere in serenità questi giorni di Agosto, siano essi di vacanza o dedicati alla tua attività lavorativa. Ci rivediamo a Settembre!!!

Ferdinando Scavone

Prima di pensare a come diventare ricco pensa a come non diventare povero

Abbiamo spesso parlato di investimenti di successo, di diversificazione, della ricerca della migliore strategia per realizzare gli obiettivi finanziari e di vita. Abbiamo analizzato le varie tipologie di strumenti finanziari al fine di individuare quelle più idonee. Oggi ti invito a fare un passo indietro; voglio darti un semplice consiglio: prima di pensare a come diventare ricco pensa a come non diventare povero. Sembra una battuta divertente ma ti assicuro che sono serissimo. Di cosa sto parlando? Mettiti comodo, te ne parlo come sempre con parole semplici.

L’illusione del conto corrente “sicuro”

Il risparmio che gli italiani “parcheggiano” sui conti cresce ogni giorno di più, sta viaggiando verso la quota gigantesca di 2.000 miliardi di euro (clicca qui per approfondire).

Tralasciamo il fatto che queste somme non sono di fatto in alcun modo remunerate e che subiscono l’erosione costante dell’inflazione (come ti spiego in questo articolo dedicato). Voglio invece soffermarmi su un altro aspetto che troppo spesso non viene minimamente attenzionato dai risparmiatori, nella loro ricerca di protezione.

Un bimbo molto vivace

Luca e Adele sono felicemente sposati da 10 anni ed hanno uno splendido bambino di 9 anni, Simone. Luca è un giovane architetto e Adele ha da poco ottenuto la cattedra da insegnante. Hanno pazientemente e con fatica accumulato dei risparmi sul conto corrente per i futuri studi universitari di Simone. Terrorizzati dalla paura di perdere non hanno mai voluto sottoscrivere alcuna soluzione di investimento.

Hanno un appartamento in affitto al settimo piano di un palazzo moderno; Simone è solito giocare al balcone nelle giornate estive.

Era un martedì pomeriggio, la piccola Ferrari di metallo correva sulla ringhiera spinta da Simone, quando inavvertitamente il piccolo perse la presa della macchinina che volò in picchiata dal settimo piano verso la strada.

Nella sfortuna il malcapitato passante fu fortunato perché la macchinina, trasformata in un proiettile dai 30 metri di caduta, gli sfiorò la testa e colpì violentemente la clavicola, causandone la frattura e svariati punti di invalidità.

Luca e Adele, responsabili civilmente dell’accaduto, furono costretti a prelevare la quasi intera totalità dei loro risparmi per risarcire il povero passante.

E pensare che una polizza assicurativa di Responsabilità Civile da pochi euro di premio annuo avrebbe messo al sicuro i loro sudati risparmi!

Se vuoi proteggere i tuoi risparmi, proteggili veramente

La vicenda che ha visto protagonisti i poveri Luca, Adele e Simone, oltre naturalmente al malcapitato passante, vuole essere solo un esempio, per certi versi leggero, di come a volte la vita ci può riservare delle brutte sorprese.

Danni alle cose, alla nostra casa, alla nostra automobile, ma soprattutto la comparsa improvvisa di problemi seri di salute o il verificarsi di un infortunio, possono cambiare la nostra vita in un attimo.

E se nulla possiamo ovviamente fare per evitare che le cose accadano, molto invece possiamo fare per “alleviare” i danni quanto meno dal punto di vista economico. Prima di pensare a come diventare ricco pensa a come non diventare povero: adesso forse il concetto ti è un pò più chiaro.

Prima di sviluppare assieme al tuo consulente finanziario le migliori soluzioni di investimento per realizzare i tuoi obiettivi finanziari, assicurati di aver trasferito la maggior parte dei rischi assicurabili ad una seria compagnia di assicurazione.

Una seria consulenza assicurativa

“Si, ho fatto una polizza con un amico assicuratore, ma non ricordo i dettagli”;

“qualche anno addietro ho fatto qualcosa riguardo la salute e gli infortuni, costava poco, sembrava conveniente”.

Non è quello che intendo. Non è questo l’approccio corretto alla protezione assicurativa.

Occorre una seria e precisa consulenza assicurativa per individuare i rischi cui tu e la tua famiglia siete maggiormente esposti oggi. Solo dopo aver individuato con chiarezza i bisogni puoi passare allo step successivo: destinare parte del tuo reddito alla loro copertura mediante la sottoscrizione di polizze assicurative.

Occorre infine ripetere l’analisi dei bisogni assicurativi periodicamente nel tempo, perché questi cambiano costantemente.

Soltanto dopo aver protetto adeguatamente la tua famiglia e il tuo patrimonio, ha senso concentrarsi sulla migliore strategia di investimento.

La protezione assicurativa è amica degli investimenti

Ti invito inoltre a riflettere su un aspetto non trascurabile: un’accurata protezione assicurativa ti consentirà di destinare con maggiore serenità i tuoi risparmi a delle forme di investimento a lungo termine, perché non sarai più costretto a mantenere la maggior parte dei risparmi sul conto corrente per la paura comprensibile del “non si sa mai“.

Un gran bel vantaggio, un grande sollievo dal punto di vista emotivo, non credi?

Ciao, alla prossima.

La differenza tra il risparmio amministrato ed il risparmio gestito

Se negli ultimi anni hai valutato delle proposte di investimento con il tuo gestore o con il tuo consulente finanziario, è molto probabile che una parte rilevante della proposta fosse composta da fondi comuni di investimento, Sicav, o Fondi Interni Assicurativi; tutti strumenti finanziari appartenenti alla categoria del Risparmio Gestito. Oggi scopriremo qual è la differenza tra il risparmio amministrato ed il risparmio gestito. Stai tranquillo, lo faremo come sempre con parole semplici.

Il risparmio amministrato

Se acquisti dei titoli azionari (ad esempio delle azioni ENEL) o dei titoli obbligazionari (ad esempio dei BTP, obbligazioni governative italiane) stai sottoscrivendo del risparmio amministrato. La banca in questo caso si limita a metterti a disposizione il contenitore (chiamato dossier titoli) ma non entrerà nella gestione degli strumenti finanziari.

Può essere stata una tua idea oppure una consulenza professionale del tuo gestore o del tuo consulente finanziario; in ogni caso, una volta acquistati i titoli (azioni e/o obbligazioni), soltanto tu (autonomamente o a seguito consulenza del tuo gestore), deciderai quando rivendere i titoli e a quale prezzo. La Banca amministrerà i tuoi titoli e si occuperà di tutta la parte fiscale (tassazione sui guadagni e minusvalenze).

Spero ti sia chiaro che investire in strumenti di risparmio amministrato necessita di ampia conoscenza dei dati economici e finanziari delle società acquistate; in mancanza di questi dati esporresti infatti i tuoi risparmi a dei rischi enormi.

Il risparmio gestito

I Fondi Comuni, le Sicav e Fondi Interni Assicurativi alimentano una famiglia di strumenti finanziari comunemente chiamata Risparmio Gestito. Uno strumento finanziario è detto gestito quando l’investitore conferisce un mandato ai gestori dello strumento ad operare con i propri risparmi, nel rispetto di alcuni limiti e parametri.

Troppo complicato? Niente paura, vediamolo meglio con un esempio.

Fondo Azionario Europa

Immagina di avere sottoscritto delle quote di un Fondo azionario Europa. I tuoi risparmi, assieme a quelli degli altri sottoscrittori dello stesso fondo, sono confluiti in un contenitore, a disposizione del Team di Gestione del fondo. Il team di gestione è tenuto ad utilizzare le somme del fondo per acquistare unicamente azioni di società europee, ma, nei limiti di questo vincolo, agirà in piena autonomia. Gli esperti che compongono il Team di gestione adopereranno la loro professionalità per individuare le migliori azioni europee con l’obiettivo di creare valore per i sottoscrittori del fondo.

Differenza tra risparmio amministrato e risparmio gestito

Mettiamo a confronto il risparmio amministrato e il risparmio gestito adoperando l’esempio dei titoli azionari europei. Un investitore in risparmio amministrato dovrà valutare personalmente quali titoli azionari europei comprare, a quale prezzo, quando vendere e a quale prezzo. Un sottoscrittore di un fondo azionario europeo ha invece delegato queste scelte ad un team di gestori professionisti, esperti del mercato azionario europeo.

Investire in risparmio gestito vuol dire quindi delegare le scelte di investimento a dei gestori professionisti; si parla più precisamente di gestione attiva, in quanto i gestori effettueranno in autonomia operazioni di acquisto e vendita al fine di massimizzare la performance del fondo. La gestione attiva ha un costo, rappresentato dalle commissioni di gestione del fondo.

Ti presento un parolone inglese: il Benchmark

Non so ne ne hai mai sentito parlare, ma se hai già investito o sei in procinto di investire in strumenti di risparmio gestito, ti conviene sapere cos’è il benchmark.

Il benchmark non è altro che il rendimento del mercato in cui investe il fondo comune di investimento. Tornando al nostro esempio precedente il benchmark del fondo azionario europeo sarà il rendimento del mercato azionario europeo nella sua totalità. Perché è importante conoscere il benchmark? Perché ti serve per valutare la bontà del fondo comune di investimento.

Cerchiamo di capire meglio il concetto con un esempio. Immagina che il fondo azionario Europa che stai valutando di acquistare, nel 2020 ha registrato una performance positiva, al netto dei costi, del 10%. Sembra un’ottima performance, quindi puoi procedere tranquillamente all’acquisto? Calma, ci manca un’informazione fondamentale: è qui che entra in gioco il benchmark.

Ripetiamo l’esempio aggiungendo un’informazione in più: immagina che il fondo azionario Europa che stai valutando di acquistare nel 2020 ha registrato una performance positiva, al netto dei costi, del 10%; nello stesso periodo il benchmark, ossia il mercato azionario europeo nella sua totalità, ha registrato una performance positiva del 24%. Sei ancora convinto che sia un buon fondo comune di investimento?

Come scegliere un buon fondo

Un bravo consulente finanziario lo sa bene: per valutare la bontà di un fondo comune di investimento, di una Sicav o di un Fondo Interno Assicurativo bisogna valutare tutti i seguenti aspetti:

  • rendimento del fondo rispetto al benchmark
  • età del fondo
  • costanza di rendimenti soddisfacenti rispetto al benchmark nel tempo
  • costi di gestione del fondo
  • eventuali altri costi a carico del cliente
  • quanto rischio il fondo sta prendendo rispetto al rischio del mercato in cui investe
  • patrimonio a disposizione del fondo
  • permanenza dello stesso team di gestione.

Se ti sembra troppo complesso verificare autonomamente tutti questi parametri niente paura. Esistono delle società che si occupano proprio di fare questo e che ti permettono di valutare la bontà di un fondo semplicemente inserendo il codice identificativo (l’ISIN del fondo) sul loro sito internet. Qui di seguito le principali: clicca sul nome per andare direttamente al loro sito internet:

Gestione attiva e gestione passiva

Se un fondo supera brillantemente tutti gli esami sopra esposti, puoi certamente decidere di sottoscriverlo (compatibilmente con il tuo orizzonte temporale e la tua propensione al rischio). Nell’universo sconfinato degli strumenti finanziari di risparmio gestito occorre però fare una selezione molto accurata, perché esistono ahimè tantissimi strumenti inefficienti, dove vuoi per scarsa qualità gestionale, vuoi per eccessivi costi di gestione, i rendimenti sono deludenti rispetto al benchmark.

Laddove non riuscissi ad individuare un fondo soddisfacente, in grado di performare costantemente meglio del benchmark, puoi optare per degli strumenti a gestione passiva, chiamati ETF (clicca qui per approfondire la differenza tra fondi comuni ed ETF). Questi si limitano a replicare l’andamento del mercato, con dei costi molto contenuti.

Due ultime informazioni importanti

Voglio concludere dandoti altre due informazioni a mio avviso importanti:

Il NAV (Net Asset Value)

Gli strumenti di risparmio gestito vengono acquistati in quote (frazioni del patrimonio totale del fondo), le quali hanno una quotazione giornaliera che prende il nome di Nav (acronimo inglese di Net Asset Value). Di tutto questo ti basti ricordare la parola Net, in inglese netto, poiché sta a significare che il valore giornaliero della quota degli strumenti di risparmio gestito è sempre al netto dei costi di gestione. Pertanto i costi sono già stati depurati dal valore.

Se oggi il tuo fondo ha un nav maggiore di quando lo hai acquistato vuol dire che ci stai certamente guadagnando.

Occhio alla differenza tra passato e futuro

Per quanto ottime siano le caratteristiche di uno strumento di risparmio gestito, fai grande attenzione ad un aspetto: i risultati ottenuti nel passato non costituiscono un’indicazione di risultati futuri. L’analisi, per quanto approfondita e dettagliata, si riferisce al passato. Nulla può garantire che la qualità, l’andamento e i rendimenti si ripetano allo stesso modo nel futuro.

Ecco perché ti consiglio di avvalerti di un serio consulente finanziario nella scelta dei tuoi investimenti. Lui monitorerà periodicamente l’andamento degli strumenti selezionati e laddove dovesse rilevare delle inefficienze ti consiglierà tempestivamente di attuare le opportune azioni correttive.

Ciao, alla prossima.