L’inflazione, un nemico invisibile

Oggi proverò a spiegarti con parole semplici l’impatto che può avere l’inflazione sui tuoi risparmi. L’inflazione è come un nemico invisibile, che non da segni della sua presenza, ma che a lungo andare può letteralmente “mangiarsi” i tuoi risparmi, proprio come faceva pacman nel famosissimo videogioco degli anni ’80. E oltretutto agisce lì dove tu ti senti più tranquillo, sulle somme giacenti sul tuo conto corrente (e non solo).

Se quindi vuoi capire bene cos’è l’inflazione, quali sono i suoi effetti sui tuoi risparmi e come evitarli, prenditi qualche minuto e continua a leggere. Proverò a renderti tutto più chiaro, come sempre con parole semplici.

Andiamo al panificio

Giovanni si reca come ogni sera dal fornaio per comprare il pane prima di andare a casa per la cena. “Buongiorno signora Maria, vorrei il solito filone di pane, ecco qui un euro.” “Signor Giovanni, non ha letto la novità?, il prezzo del pane è aumentato, il filone di pane costa adesso un euro e dieci centesimi. Sa, recentemente è aumentata la farina, è aumentata la bolletta della luce, per cui anche il prezzo del pane è di conseguenza aumentato”. “Nessun problema, signora, ecco qui i dieci centesimi, buona serata.”

Adesso al supermercato

Quello stesso fine settimana il signor Giovanni va con la moglie Tiziana al supermercato per fare la spesa e, incuriosito dalle parole della panettiera Maria, prova a fare una verifica sui prezzi dei generi alimentari. “La signora Maria aveva ragione! Rispetto a qualche mese fa qui è tutto più caro!” è l’amara scoperta del signor Giovanni!

A questo punto il signor Giovanni decide di verificare tutte le spese ordinarie come le bollette della luce, del telefono, il carburante, gli elettrodomestici. Una tragedia, è tutto più caro! Il signor Giovanni ha appena scoperto cosa è l’inflazione, che evidentemente nel periodo in esame è aumentata.

Cos’è l’inflazione

L’inflazione, (dal latino inflatio «enfiamento, gonfiatura») è l’aumento prolungato del livello medio generale dei prezzi di beni e servizi in un dato periodo di tempo, che genera una diminuzione del potere d’acquisto della moneta (è questa la definizione che trovate su wikipedia, cliccando qui).

Il signor Giovanni potrà reputarsi fortunato se il suo stipendio verrà adeguato all’aumento dell’inflazione, nel qual caso egli manterrà inalterato il suo potere di acquisto. Ma che vuol dire? Cerchiamo di capirlo meglio.

Supponiamo che il signor Giovanni percepisca uno stipendio mensile di 1.000 euro. Immaginiamo adesso che i prezzi dei beni e servizi siano aumentati mediamente del 10%. Questo cosa vuol dire? Semplice, che se lo stipendio del signor Giovanni non è aumentato, con i suoi 1.000 euro potrà comprare il 10% in meno di beni e servizi, in quanto quello che fino a poco tempo prima costava in totale 1.000 euro adesso costa 1.100 euro.

Se invece il datore di lavoro del signor Giovanni ha provveduto ad adeguare lo stipendio al nuovo livello dei prezzi , portandolo da 1.000 a 1.100 euro, nonostante l’euforia e la voglia di festeggiare che il signor Giovanni proverà, egli avrà esattamente lo stesso potere di acquisto che aveva fino al giorno prima, pur portando a casa 100 euro in più ogni mese. L’inflazione è subdola, perché non si vede, è un nemico invisibile!

L’inflazione e i soldi sul conto corrente

Adesso che abbiamo capito cos’è l’inflazione, proviamo a capire cosa succede alle somme che il sig. Giovanni detiene sul conto corrente. Mentre il datore di lavoro di Giovanni, ha adeguato il suo stipendio al nuovo livello di inflazione, questo adeguamento, ahimè, non avviene sulle somme in giacenza sui conti correnti, che attualmente non sono remunerate. Tutti i soldi che il sig. Giovanni, assieme a tantissimi altri italiani, detengono inermi sul conto corrente, non vengono remunerate dalle banche, generano costi di giacenza, ma soprattutto, vengono costantemente erose dall’inflazione!

L’inflazione in Italia

fonte: https://www.rivaluta.it/dettaglio-inflazione-media.asp

Questi sono i livelli di inflazione relativi ai mesi del 2018. Come si vede il valore più recente, quello di Novembre, è pari al 1,6%. Cosa vuol dire? Te lo spiego subito. Vuol dire che nel periodo compreso tra Novembre del 2017 e Novembre 2018 i prezzi di beni e servizi sono saliti mediamente del 1,6%. Ma vuol dire anche che i soldi depositati sui conti correnti, nello stesso periodo hanno subito una perdita reale di 1,6%. Mica bruscolini!

Proviamo adesso ad andare indietro negli anni

fonte: https://it.inflation.eu/tassi-di-inflazione/italia/inflazione-storica/cpi-inflazione-italia.aspx

Possiamo notare, ad esempio, che nel 2012 l’inflazione, in Italia era pari al 2,31%, nel 2011 al 3,29% e così via. Non parliamo poi dei livelli degli anni ’70, ’80 e ’90. Nel 1974 l’inflazione ha registrato un valore mostruoso del 24,50%!

Se per puro esercizio teorico proviamo ad ipotizzare un tasso di inflazione medio nei prossimi 10 anni del 2% annuo (ipotesi abbastanza verosimile), alla fine dei dieci anni, i soldi sul conto corrente del sig. Giovanni, avrebbero perso il 20% di potere di acquisto! Altro che sicurezza! Altro che cassaforte!

E le obbligazioni?

Anche le obbligazioni sono danneggiate dall’inflazione? Assolutamente si! Parliamo specialmente delle obbligazioni a tasso fisso a lunga durata. Aspetta che te lo spiego meglio.

Immagina di aver acquistato una obbligazione con durata 20 anni e tasso annuo lordo del 3%. Immagina che l’emittente è solidissimo e che quindi non corriamo nessun rischio di credito! (non sai cos’è il rischio di credito di una obbligazione ? Nessun problema, clicca qui per scoprirlo). Sebbene le cedole che riceviamo ogni anno sono fisse e costanti, queste subiscono il potere erosivo dell’inflazione, per cui il loro valore reale diminuisce nel tempo all’aumentare dell’inflazione.

Ma il pericolo maggiore si annida nel capitale. Secondo te, anche se tra 20 anni ti verrà restituita la stessa somma che hai investito oggi, questa avrà lo stesso valore? Dopo 20 anni? Ma dai, non scherziamo! L’inflazione avrà fatto il suo lavoro silenzioso e inesorabile, ed il valore reale del tuo capitale sarà enormemente diminuito! Mancherà una bella fetta alla tua torta!

Cosa è meglio fare allora?

Volendo rimanere nel mondo delle obbligazioni, per far fronte all’inflazione meglio scegliere obbligazioni con durate brevi, oppure scegliere obbligazioni che prevedono già contrattualmente l’adeguamento alla futura inflazione (BTP Italia, TIPS americani etc.).

La soluzione migliore rimane comunque quella di creare un portafoglio di investimento estremamente diversificato, tarato sul giusto orizzonte temporale, allocando le somme sia sulla componente obbligazionaria che su quella azionaria, ed evitare di mantenere sui conti correnti giacenze elevate. Il conto corrente non è remunerato, va adoperato per le normali spese quotidiane, non come strumento di investimento.

Tutto quello che vuoi è dall’altra parte della paura

Voglio iniziare a scrivere in questo 2019 appena iniziato ispirandomi a questa bellissima frase di Jack Canfield, famoso scrittore e speaker motivazionale americano: “Tutto ciò che vuoi è dall’altra parte della paura“, ma che vuol dire? e soprattutto, cosa c’entra con il mondo della finanza e degli investimenti? Prenditi due minuti e seguimi.

Come prima cosa ti invito a guardare questo breve video in cui il famoso attore Will Smith parla della sua esperienza di paracadutismo (ma che c’entra ti chiederai? Un pò di pazienza e lo scoprirai).

Will Smith e la paura

Sempre più negli ultimi anni vengo affascinato dal lato comportamentale del mondo degli investimenti finanziari; provo a documentarmi tanto in materia, e a trarne un insegnamento costruttivo. Mi sono reso conto che il segreto per diventare un investitore di successo sta tutto nel giusto approccio comportamentale, nel giusto approccio emotivo.

Voglio essere provocativo

Immagina due investitori, l’investitore A e l’investitore B.

Investitore A

Egli detiene un portafoglio di alta qualità, strumenti di consolidata efficienza, alta diversificazione, costi contenuti. Il signor Investitore “A” è caratterizzato da una elevata emotività, si documenta continuamente cercando notizie finanziarie su Internet e sui social network, verifica giornalmente (anche più volte al giorno) sul suo smartphone, sia l’andamento dei mercati, sia l’immediato impatto sul controvalore del suo portafoglio. Vive le correzioni di mercato con ansia, trasformandole mentalmente in perdite tangibili del suo patrimonio.

Investitore B

Mr. B possiede un portafoglio di media qualità, qualche buon fondo ma anche qualche strumento inefficiente, diversificazione presente ma migliorabile, costi non troppo contenuti. Il signor Investitore “B”, sebbene non in possesso di una Ferrari, è però altamente focalizzato sull’obiettivo finale, vive in maniera molto distaccata le vicende finanziarie di breve periodo, non è un tipo ansioso e sa, per averlo vissuto già più volte sulla propria pelle, che per quanto scura può sembrare la notte, l’indomani il sole sorgerà comunque, e che quindi “di notte” si fanno gli affari migliori.

Hai inquadrato bene i due personaggi? Bene, adesso, secondo te, tra l’investitore A e l’investitore B chi ha più probabilità di realizzare i propri obiettivi finanziari? Chi raggiungerà il traguardo? Chi avrà successo con il proprio investimento? Chi rimarrà in piedi quando arriveranno le normali correzioni di mercato? Sarà così importante essere in possesso dei migliori strumenti finanziari per fugare le ansie e agire correttamente?

La risposta la conosci già, non è vero?

Alla lunga, non c’è storia, il signor Investitore “B” otterrà rendimenti di gran lunga maggiori di quelli che otterrà il signor Investitore “A”. Anzi, ti dirò di più: quest’ultimo difficilmente conseguirà rendimenti positivi; è anzi molto probabile, direi quasi certo, che porterà a casa una frustrante perdita. Ma come è stato possibile? Eppure era in possesso dei migliori strumenti finanziari, della migliore diversificazione, dei migliori costi! Cosa non ha funzionato? Eppure il mercato è lo stesso sia per il signor A che per il signor B, ha attraversato le stesse turbolenze sia per Mr. A che per Mr. B. Cosa ha fatto la differenza?

L’informazione che non informa

Se provi a cercare su Google, ma anche su Facebook, su Linkedin, sui social network più seguiti, informazioni di natura finanziaria, troverai tonnellate di notizie che analizzano i movimenti dei mercati finanziari dai punti di vista più disparati, con opinioni talvolta diametralmente opposte, che ti parlano di mercati in netta ripresa o viceversa di mercati in crollo nello stesso istante. Oltretutto lo fanno rigorosamente con titoli che hanno il preciso obiettivo di essere cliccati, per cui più sono allarmistici o miracolistici meglio è. In mezzo a questo mare magnum di notizie di ogni genere, c’è tanta informazione di qualità, ma è sempre più difficile identificarla.

Ecco quindi che alla prima correzione dei mercati (assolutamente normale, il mercato si comporta allo stesso modo da oltre un secolo) l’investitore, nel pieno della sua ansia, inizia a far scivolare freneticamente il suo dito sul display dello smartphone alla ricerca di qualche notizia che gli dia indicazioni su cosa è meglio fare. Vi cito solo qualche esempio di titoli che il malcapitato troverà nella sua ricerca disperata:

  • Crollo dei mercati: bruciati xxx miliardi di euro
  • Terremoto sui mercati finanziari
  • Tsunami in borsa: e forse e solo l’inizio
  • Trema il mondo dell’obbligazionario

Ci sono titoli per tutti i gusti, normalmente accomunati dal fatto che fanno presagire catastrofi irreversibili, punti di non ritorno. Adesso immagina il povero Sig. Investitore A con il suo portafoglio ben diversificato e studiato per un orizzonte temporale di 7-10 anni, che dopo pochi mesi lo vede in flessione, e inizia a cercare avidamente una soluzione per porre fine al suo dolore (di questo si tratta) e si imbatte in notizie con titoli di questo tenore. Ecco che comincia la vera sfida, quella che tutti prima o poi saremo costretti a fronteggiare, negli investimenti come nella vita:

La sfida con il peggior nemico: la paura!

Ebbene si, la paura, quella vera, quella che porta ansia, nervosismo, tachicardia, attacchi di panico, dolore quasi fisico! Ecco che tipo di mostro è il peggior nemico del tuo portafoglio di investimento. Il vero nemico non è il mercato finanziario; il vero nemico è la paura del mercato finanziario, che è un concetto ben diverso! E quando la cultura finanziaria non è sufficiente, quando non c’è sufficiente disciplina e focalizzazione sugli obiettivi, quando non c’è un punto di riferimento in grado di infondere la giusta tranquillità nei momenti più difficili, non c’è discussione: la paura vincerà. E quando si è in preda al panico le scelte finiranno di essere razionali e le conseguenze le puoi immaginare.

C’è un’unica soluzione

Non farò tanti giri di parole, non proverò ad indorare la pillola. C’è un solo modo per vincere la paura, negli investimenti come nella vita: bisogna avere le giuste difese conoscitive (parlo di informazione di qualità), avere i giusti punti di riferimento, le giuste rocce cui aggrapparsi nei momenti peggiori; certo, bisogna avere tutto questo, ma non sarà sufficiente: per vincere la paura, infatti, bisogna attraversarla. 

Una volta attraversata la paura, scoprirai che nel mondo degli investimenti finanziari, come nella vita, tutto quello che desideri, il premio finale, il successo del tuo investimento, si trova dall’altra parte della paura; scoprirai anche che forse, in fin dei conti, non c’era neanche bisogno di averne così tanta!

Auguri di un Buon 2019 a tutti!

Minaccia o opportunità?

Nel giro di un paio di mesi lo scenario finanziario è completamento cambiato. Dallo scorso settembre è iniziata una robusta correzione dei mercati azionari di tutto il mondo con una impennata della volatilità. E questo sta avvenendo in una fase di tassi di interesse in salita che non permette di compensare con rendimenti provenienti dal mondo obbligazionario. In sintesi il 2018 verrà ricordato, nel mondo finanziario, come uno dei pochissimi anni in cui praticamente tutti gli strumenti finanziari registreranno rendimenti negativi (ad eccezione dell’azionario indiano, ancora leggermente positivo da inizio anno). Si tratta di una minaccia o di una opportunità?

La cassa di risonanza mediatica

I mass media, poco interessati a questo mondo in periodi di sereno, diventano immediatamente attenti quando arrivano le nuvole e amplificano gli effetti delle correzioni con titoli allarmanti e frasi sinistre che fanno presagire scenari apocalittici. Il risultato è che queste notizie fanno breccia dove non trovano una attenta pianificazione e una rigida focalizzazione sugli obiettivi finanziari prefissati. Ecco quindi che si assiste a vendite sfrenate (il famigerato panic selling), di ogni sorta di strumento finanziario, anche dei più conservativi. E all’aumentare delle vendite i prezzi scendono e il mercato si avvita su se stesso.

Il mercato è un enorme pendolo

Una bellissima frase di Jason Zweig afferma che il mercato è un pendolo che oscilla perennemente dall’ottimismo insostenibile al pessimismo ingiustificato. La verità ovviamente sta nel mezzo, e non bisogna mai dimenticarlo. Così come non bisogna illudersi che le quotazioni possano salire costantemente, ogni giorno, allo stesso modo bisogna mantenere la calma nei periodi di correzione e di alta volatilità, periodi che sono destinati a durare per un pò per poi dar nuovamente spazio alla crescita.

Quando esci dalla turbolenza ti ritrovi sempre un pò più in alto

Dopo aver attraversato l’ottimismo e il pessimismo il bello dei mercati è che, da quando esistono, tutta la giostra riparte da un livello più alto; chi ha avuto la tempra e la disciplina per non scendere dalla giostra ha la sua ricompensa, è sempre stato così, e non c’è alcun motivo per credere che questa spinta verso l’alto debba terminare. In fin dei conti, se ci pensiamo bene, il mercato non è altro che la risultante della evoluzione costante del pianeta. Ogni giorno uomini nuovi nascono, idee nuove nascono, invenzioni nuove vengono testate e brevettate e il mondo si evolve.

Il segreto è sempre il tempo

L’investitore accorto e razionale ha pianificato attentamente, probabilmente con l’ausilio di un professionista, i suoi obiettivi finanziari. Questo vuol dire che deterrà una robusta componente azionaria solo nel caso in cui il suo obiettivo finanziario è molto distante nel tempo. E quando dico molto distante intendo 10, 15, 20, ma anche 30 anni. Se l’obiettivo finanziario è a più breve scadenza, ad esempio 2, 3 anni, un portafoglio ben costruito deve essere composto per la maggior parte di liquidità e obbligazionario.

Mai dimenticare il ritorno alla media (J. Bogle)

Bisognerebbe sempre tenere a mente questa celebre frase di John Bogle, considerato uno dei più grandi investitori di sempre e creatore dei fondi Vanguard. “Quando tutto sembra crollare ricordate sempre che siete lontani da una media ed il tempo vi riporterà prima o poi in carreggiata. Le mani forti lo sanno e cercano di farvi vendere a tutti i costi. Se il vostro obiettivo è temporalmente lontano perchè permettere a qualcuno di arricchirsi sfruttando le vostre paure?

Minaccia o opportunità ?

Alla luce di tutto questo, le brusche correzioni (che con il prepotente avanzare delle nuove tecnologie e dei nuovi algoritmi è lecito pensare diventeranno sempre più brusche) sono davvero una terribile minaccia o possiamo rovesciare la medaglia e leggervi una ghiotta opportunità?

Se è vero che la storia dei mercati finanziari ci insegna che dopo la burrasca torna sempre il sereno, se è vero che il nostro obiettivo finanziario è ancora temporalmente lontano, se abbiamo un pò di liquidità non necessaria ed inutilizzata, allora perché non approfittare di questo periodo di saldi per fare qualche acquisto di qualità a prezzi scontati?

Buone Feste a tutti !