Sbagliando non si impara

E’ una delle credenze più radicate e condivise: sbagliando si impara. Quante volte lo hai sentito dire, dai tuoi genitori, dai tuoi insegnanti ai tempi della scuola, dai tuoi amici? Ed è senz’altro vero: molto meglio provare e sbagliare che non provare affatto. L’esperienza dovrebbe insegnarci a non rifare più gli stessi errori. Sempre vero? Purtroppo no! Nel mondo degli investimenti spesso sbagliando non si impara; ed oggi provo a dimostrartelo, come sempre con parole semplici.

Il caso televisivo

Probabilmente ne saprai già qualcosa, ne hanno parlato anche i telegiornali. C’è una serie TV in onda su Netflix che sta suscitando non poche polemiche a causa dei contenuti molto discutibili; c’è chi sostiene che molte scene siano diseducative se non addirittura pericolose per i bimbi e gli adolescenti. Sto parlando della serie Coreana dal titolo Squid Game, che in Italia come nel resto del mondo sta riscontrando un successo clamoroso.

Il trailer ufficiale di Squid Game – Fonte YouTube

Non voglio addentrarmi nella polemica circa i contenuti della serie televisiva, non sarebbe comunque attinente ad un blog di finanza. Di cosa voglio invece parlarti? Del fatto che, visto l’enorme seguito mondiale della serie TV, qualcuno ha alzato l’ingegno ed ha creato un “investimento” finanziario collegato alla serie TV (la parola investimento, è volutamente tra virgolette, in quanto usata assolutamente a sproposito).

La moda del momento

Oggi chi è alla ricerca di guadagni sensazionali da ottenere in breve tempo (ti giuro che c’è ancora qualcuno che ci crede, sigh!) ha una sola parola in testa: criptovalute! Sono la soluzione a tutti i problemi finanziari: dovunque ti giri sul web e sui social, è un luccichio di guadagni facili grazie alle criptovalute. Anche via telefono non è strano imbattersi in operatori di call center che ti invogliano ad arricchirti senza alcun rischio grazie alle criptovalute.

Ecco quindi che c’è chi ha semplicemente fatto 2+2; è bastato unire in un’unica offerta due mode globali del momento: la serie TV Squid Game e le Criptovalute. Il risultato? Ma è ovvio: è nata la criptovaluta Squid! Fantastico…

Lo scopo della criptovaluta Squid

Doveva essere un “gettone” da adoperare per giocare ad un gioco online ispirato, neanche a dirlo, alla fortunata serie televisiva. Il gioco online doveva essere lanciato a novembre e alcuni “fortunati” vincitori sarebbero stati premiati proprio con un ammontare importante di “gettoni” Squid.

Ebbene, non ci crederai ma la quotazione dei gettoni Squid dal lancio è arrivata a crescere del 230mila percento (DUECENTOTRENTAMILAPERCENTO!!!). Come è potuto succedere? Semplice: milioni di persone non hanno badato a spese pur di acquistarli, pur di impossessarsi dei gettoni Squid!

Questo processo è fin troppo noto in finanza; ha una causa ed un effetto ben precisi: la causa si chiama “effetto gregge” e l’effetto si chiama “bolla speculativa”. L’epilogo? Tragico, purtroppo; vediamo perché.

Effetto gregge e FOMO

Se vuoi approfondire la distorsione cognitiva nota come effetto gregge ti invito a cliccare qui e leggere il post dedicato. Si tratta in sintesi del fenomeno per il quale il nostro cervello, pigro per natura, si limita a seguire le masse piuttosto che valutare criticamente la bontà di una certa operazione. Se lo fanno tutti devo farlo anch’io, non c’è tempo da perdere!

Strettamente connesso è il concetto più moderno di FOMO, acronimo dall’inglese Fear Of Missing Out, paura di essere tagliati fuori. Ne soffrono milioni di persone, genera ansia legata al fatto che ci spaventiamo di essere tagliati fuori da qualcosa, ansia che ci spinge a fare di tutto per partecipare anche noi.

Bolla speculativa

Quando il gregge si dirige tutto verso la stessa cosa, nel nostro caso verso la Criptovaluta Squid, la domanda è talmente superiore all’offerta che viene applicata la più antica legge di mercato: il prezzo del bene sale. E se la domanda è infinitamente maggiore dell’offerta il prezzo sale in maniera astronomica.

Esattamente come è successo per Squid, e come era già successo innumerevoli volte in passato (andando indietro la prima bolla speculativa di cui si ha memoria è datata 1637 e riguarda i tulipani olandesiclicca qui per leggere un articolo dedicato sul sito della Consob).

Sai perché si chiama bolla? Credo che hai già capito: perché prima o poi esplode, causando un imprecisato numero di vittime (finanziariamente parlando); gli ultimi malcapitati che pur di accaparrarsi il bene, (i gettoni Squid, i tulipani, poco importa) hanno sborsato prezzi astronomici si ritrovano con qualcosa che improvvisamente non vale quasi niente.

La bolla del gettone Squid

Nel caso della criptovaluta Squid c’è già chi sostiene la tesi che si sia trattata di una vera e propria truffa. Il gettone, che dopo la sua corsa irrefrenabile era arrivato a valere circa 3.000 dollari, vale adesso meno di un dollaro.

Fonte: Nypost.com

Il gregge è tramortito! con pecorelle ferite lievemente (chi ha perso pochi spiccioli investiti per gioco) e pecorelle gravemente ferite (chi ha dilapidato somme importanti).

Sbagliando non si impara

Purtroppo la storia continua a ripetersi: in finanza le sirene di Ulisse che narrano di guadagni facili in tempi rapidi hanno sempre grande appeal.

Io nonostante tutto non demordo e non mi stanco di ripeterlo, fino alla nausea: nel mondo degli investimenti non esistono pasti gratis. Ad alti rendimenti attesi corrispondono sempre, SEMPRE, alti (se non altissimi) rischi. Nessuno regala niente.

E quando qualcuno ti “garantisce” (una parola troppo spesso abusata) che esiste un sistema infallibile, collaudato, SICURO, di guadagnare tanto e subito fatti sempre una semplice domanda: ma se davvero così fosse, questo qualcuno, piuttosto che proporlo a me, perché l’investimento non lo fa lui in prima persona?

Ciao, alla prossima.

Sapevi che Ottobre è il mese dell’educazione finanziaria?

Il tema dell’educazione finanziaria è finalmente diventato di attualità. Tanto, tantissimo c’è ancora da fare, però le iniziative che stanno prendendo piede in Italia fanno ben sperare. Sapevi che Ottobre è il mese dell’educazione finanziaria? Che sono previste tante iniziative dedicate?

Non soltanto non lo sapevi ma vorresti capire in cosa consistono queste iniziative? Bene, stai leggendo l’articolo giusto. Seguimi e ti spiego tutto, come sempre con parole semplici.

I dati parlano chiaro

E’ inutile giraci tanto intorno. Sono tanti gli studi condotti negli ultimi anni in Italia e giungono tutti alla stessa conclusione: gli italiani sono attanagliati da una bassissima cultura finanziaria. L’ennesima conferma è arrivata dall’indagine sull’Alfabetizzazione e le Competenze Finanziarie degli Italiani (IACOFI) condotta dalla Banca d’Italia a inizio 2017.

Quest’ultima indagine ha verificato le conoscenze di concetti economici di base, l’utilizzo di comportamenti finanziari adeguati e l’orientamento al lungo periodo; l’Italia è allineata alla media OCSE solo con riferimento a quest’ultima componente, mentre per le altre due il valore italiano è nettamente inferiore alla media. C’è poco da stare allegri: siamo al penultimo posto tra i paesi del G20. 

Quello che conta

Finalmente l’Italia s’è desta ed ha deciso di correre ai ripari. Con Decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca e con quello dello sviluppo economico è stato recentemente istituito il Comitato Edufin. E’ un istituto che si pone l’ambizioso obiettivo di promuovere iniziative di sensibilizzazione ed educazione finanziaria per migliorare in modo misurabile le competenze dei cittadini italiani in materia di risparmio, investimenti, previdenza, assicurazioni.

Fonte: Canale Youtube del Comitato Edufin

Tra le altre iniziative riveste particolare importanza l’istituzione di un mese dedicato all’educazione finanziaria, con una serie di eventi sia fisici che online che si susseguiranno sul territorio nazionale e sul web per tutto il mese di ottobre.

Conferenze, seminari, iniziative ed approfondimenti rivolti ad adulti, ragazzi e bambini finalizzati ad accrescere le conoscenze nell’ambito degli investimenti per costruire un futuro sereno e per raggiungere un maggiore benessere finanziario.

Hai ancora tempo fino al 31 ottobre

Ti invito a cliccare qui per scoprire il calendario degli eventi disponibili. Puoi provare a verificare se nella tua città sono previsti degli eventi fisici, altrimenti puoi scegliere tra una vasta alternativa di eventi online. Hai tempo fino al 31 ottobre.

Puoi ricercare gli eventi per parola chiave: digitando ad esempio la parola “previdenza” vengono proposti ben 54 eventi online. Se si ricerca la parola chiave “sostenibilità” sono 20 invece gli eventi dedicati. Se non sai cosa significa sostenibilità o investimenti sostenibili, ti invito a cliccare qui per leggere il post dedicato che ho scritto recentemente sull’argomento.

Puoi anche ricercare gli eventi per tipologia di destinatario. Sono infatti presenti dei corsi, seminari e quiz dedicati a bambini, studenti di varie fasce di età, donne, genitori, anziani etc. Mi sembra davvero un’ottima iniziativa.

Bene ma non benissimo

E’ certamente un’ottima idea; l’organizzazione è adeguata e di qualità. E’ un primo passo verso un processo di alfabetizzazione finanziaria del Paese che però a mio avviso ha bisogno di interventi molto più incisivi e strutturali, a partire dalle scuole. Sono assolutamente convinto che l’educazione finanziaria debba trovare spazio nella didattica dei nostri figli sin dalle scuole elementari.

Un piccolo contributo

Sono contento di poter dire che con blogfinanziario.it mi occupo di promuovere e divulgare cultura finanziaria da più di tre anni.

L’ambizione è infatti quella di rendere le persone più consapevoli ed informate; trasferire in maniera semplice, leggera, a volte ironica, concetti finanziari basilari per approcciarsi al mondo degli investimenti.

Se anche un solo lettore sarà riuscito nell’intento di investire in maniera consapevole ed informata grazie ai miei post, allora ne sarà valsa certamente la pena.

Ciao, alla prossima.

La finanza sostenibile può cambiare il mondo

Mai come in questo momento i riflettori del mondo sono accesi sui temi della sostenibilità, parola che sta entrando sempre più nel gergo quotidiano. In questo articolo proverò, a mio modo, a fare chiarezza sul tema, perché credo ci sia tanta confusione. Lo farò parlando di investimenti ovviamente, dimostrandoti che la finanza sostenibile può cambiare il mondo. Te ne parlo come sempre con parole semplici.

Non abbiamo un Pianeta B

Non credo servano molte altre parole. I giovani di tutto il mondo, capitanati da Greta Thunberg, lo sostengono a gran voce da anni. Continuando con questo menefreghismo globale, con una politica delle chiacchiere (dei bla bla bla l’ha definita la Thunberg qualche giorno fa) potremmo innescare dei meccanismi irreversibili di deterioramento delle condizioni di vita sulla Terra. Non abbiamo, almeno al momento, nessun altro pianeta dove andarci a rifugiare, pertanto il problema è molto serio e molto urgente.

Questa tanto vituperata finanza

Troppo spesso associata mentalmente a uomini avidi che mirano solo a ingrassare i loro portafogli a scapito della collettività. Eppure la finanza potrebbe rivelarsi una della armi migliori nella lotta alla difesa del pianeta Terra. Non ci credi? In questo articolo proverò a dimostrartelo.

Si è tenuto lo scorso mese di Settembre a Milano il Salone del Risparmio (clicca qui per visitare il sito ufficiale dell’evento), la più grande e importante manifestazione che si tiene ogni anno sulla finanza e sugli investimenti in Italia. Ebbene, uno dei 7 percorsi Tematici del Salone era intitolato “Sostenibilità ed Inclusione“, a testimonianza di quanto centrale ed attuale il tema della sostenibilità sia oggi nel mondo finanziario. Ok, ma perché? E’ qui il nodo della questione.

Cosa vuol dire sostenibilità

Ribadisco quanto detto in premessa: prima di procedere dobbiamo sgombrare il campo dai dubbi e fare chiarezza sul tema: che vuol dire sostenibilità?

Si parla di sostenibilità quando un processo può essere mantenuto ad un certo livello indefinitamente. Il principio che governa la sostenibilità prende il nome di sviluppo sostenibile. Questo riguarda tre ambiti strettamente legati ed interconnessi tra loro: ambientale, economico e sociale. Pertanto si ha sviluppo sostenibile quando questo è attento all’ambito ambientale, all’ambito economico ed all’ambito sociale.

Sai che preferisco, quando possibile, evitare la lingua inglese, ma qui me lo devi concedere un attimo. I tre pilastri dello sviluppo sostenibile, sono Environmental (Ambientale), Social (Sociale) e Governance (sistema di conduzione e direzione di un’azienda o di un Paese).

Quindi riassumendo c’è sostenibilità quando lo sviluppo è sostenibile; c’è sviluppo sostenibile quando vengono rispettati questi 3 fattori: Environmental, Social e Governance, ESG. Ho dovuto passare dalla lingua inglese in quanto era importante capire come si arrivasse all’acronimo ESG, che di fatto è un marchio che viene messo a quegli strumenti o processi che possono essere definiti sostenibili.

(E)nvironmental, I principi ambientali

Le aziende ed i Paesi che rispettano i fattori ambientali sono quelli, nello specifico, attenti ai seguenti argomenti: rifiuti inquinamento, esaurimento delle risorse naturali, preservazione della biodiversità, emissione di gas serra, deforestazionecambiamento climatico.

(S)ocial, i fattori sociali

Saranno considerati Social, quelle società o quei Paesi che hanno un modo virtuoso di trattare le persone: relazione con i dipendenti, condizioni di lavoro, compreso il lavoro minorile e la schiavitù, finanziamento di progetti o istituzioni che serviranno le comunità povere e sottosviluppate a livello globale, salute, sicurezza, gestione dei conflitti sociali.

(G)overnance, i fattori economici

Infine, le Aziende ed i Paesi che rispettano i fattori di Governance avranno istituito opportune ed adeguate strutture, regolamenti e strategie al loro interno con riferimento a: strategia fiscaleremunerazione dei dirigentidonazioni e pressioni politichecorruzione, diversità e struttura di governo aziendale e statale.

La finanza sostenibile

La finanza sostenibile investe con l’obiettivo di generare sia un ritorno finanziario sia un impatto ambientale e sociale positivo, concreto e misurabile. Cosa significa per essere più chiari? Che nella costruzione degli strumenti finanziari ESG le Aziende ed i Paesi verranno selezionati in funzione del loro grado di rispetto dei fattori ambientali, di governance e sociali.

Hai un grande potere

Prima di tutto ti faccio qualche domanda: se potessi scegliere, preferiresti investire i tuoi risparmi su:

  • aziende o Paesi che con i loro rifiuti inquinano le acque dei mari e dei fiumi o su aziende che sono attente a non inquinare?
  • società o Paesi che sfruttano il lavoro minorile sottopagato o su aziende con dipendenti perfettamente in regola, che puntano allo stesso modo sulle donne e sugli uomini garantendo loro le stesse retribuzioni e le stesse possibilità di carriera?
  • aziende che con le loro emissioni stanno causando il surriscaldamento della Terra o su aziende che si stanno impegnando a rimanere sotto i parametri richiesti?

Se, come credo fortemente, ti piacerebbe investire su aziende virtuose, attente ai principi della sostenibilità, ti do una bellissima notizia: puoi farlo!

Il tuo consulente finanziario ti saprà consigliare gli strumenti ESG più virtuosi: esistono già, ed è facile prevedere che ce ne saranno sempre di più.

Adesso seguimi in questo viaggio virtuoso

Nei prossimi giorni tu, come tanti altri investitori nel mondo, consigliati da bravi consulenti finanziari, inizierai a dirottare i tuoi risparmi verso strumenti finanziari sostenibili, strumenti ESG.

I fondi ESG inizieranno a comprare (con i tuoi risparmi e quelli degli altri investitori) ingenti quantità di titoli (azioni o obbligazioni) di aziende virtuose (se vuoi sapere come funziona un fondo comune di investimento clicca qui).

Ti faccio notare una cosa: quando una casa di investimento decide di acquistare azioni o obbligazioni di un’azienda lo fa per milioni di dollari o di euro, a volte per miliardi; pertanto quella casa di investimento diventerà un azionista di peso dell’azienda prescelta.

Ne consegue che il suo parere sarà vincolante per approvare o bocciare le proposte presentate in qualunque ambito strategico. Per capirci facciamo un esempio: se il consiglio di amministrazione di un’azienda produttrice di scarpe propone l’apertura di un nuovo stabilimento per sfruttare manodopera a basso costo, il fondo, divenuto azionista di peso della società, si opporrà.

Fin qui tutto chiaro? Bene.

Se mi hai seguito fin qui ti sarà adesso chiaro che un fondo ESG (quindi attento alla sostenibilità) promuoverà tutte le iniziative societarie virtuose mentre boccerà quelle che vanno nella direzione opposta.

Manca poco per terminare il nostro viaggio virtuoso. L’ultimo passaggio è quello di mettersi un attimo nei panni delle aziende. Quelle virtuose saranno scelte sin da subito dai fondi ESG, beneficiando dell’apporto notevole di capitale fornito. Le aziende non virtuose, quelle che fino ad oggi hanno scelto di inquinare, di trattare male i dipendenti etc., saranno <<costrette>> ad adeguarsi se vorranno continuare ad essere appetibili per i risparmiatori di tutto il mondo, sempre più sensibili al tema della sostenibilità.

In conclusione

Adesso spero che la frase “la finanza sostenibile può cambiare il mondo” ti risulti meno utopica e molto più realistica e concreta.

Gli investitori, uniti, hanno il potere di destinare i loro ingenti capitali verso la sostenibilità, verso mari e fiumi più puliti, verso lavoratori più tutelati e più rispettati, verso donne più valorizzate, verso emissioni di gas serra ridimensionate, verso la salvezza del pianeta e una migliore qualità della vita.

Ciao, alla prossima.