Sir John Templeton, considerato uno dei più saggi e rispettati investitori al mondo, le considerava le 4 parole che si pagano di più: “Questa volta è diverso“. Ogni volta che una nuova crisi finanziaria si abbatte sui mercati queste quattro paroline iniziano a farsi strada nella mente degli investitori fino a prendere il controllo della loro emotività. Oggi parliamo di questo, lo facciamo come sempre con parole semplici.
Le crisi finanziarie dal 1987 ad oggi
- 1987: Lunedì nero
- 1991: Guerra del Golfo
- 2000: Bolla di Internet
- 2001: Attacco alle Torri Gemelle
- 2008: Crisi dei mutui subprime e fallimento Lehman Brothers
- 2010: Salvataggio Grecia
- 2011: Crisi del debito Eurozona
- 2015: Crisi cinese
- 2016: Brexit
- 2018: Rialzo dei tassi FED e guerra dei dazi tra USA e Cina
- 2020: Coronavirus
Sono solo le crisi finanziarie più note e ancora vive nella mente degli investitori, quelle che hanno riempito le prime pagine di giornali e telegiornali per mesi.
Una catastrofe dopo l’altra
Sapete cosa hanno in comune, per la gran parte degli investitori, queste crisi finanziarie? Sono sempre nuove, inedite, diverse dalle crisi precedenti! “Questa volta è diverso”, quindi? Meglio salvare il salvabile, di corsa a vendere tutto!
Chissà che batoste per chi non ha mai venduto
Fortunatamente sono pochi gli “sventurati” ed “incoscienti” che, contro ogni logica, decidono di rimanere investiti nonostante le crisi finanziarie e si ostinano a tener fede ai loro obiettivi finanziari di lungo termine.
Proviamo ad immaginare, per puro sadismo, quanti spiccioli si ritroverebbe oggi in tasca un folle che nel 1987 avesse investito 30.000 dollari sul mercato azionario americano e fosse oggi ancora investito. Dopo aver preso in piena faccia tutto l’elenco delle crisi viste in precedenza, chissà se gli rimarrebbe abbastanza per una cena al ristorante!
Il poveraccio, sventurato ed incosciente, si ritroverebbe in tasca i soldi per comprarselo il ristorante, non per andarci a cena! L’investimento avrebbe infatti fruttato il 1.065, 32%, decuplicando l’investimento iniziale.
Esperienza e memoria
Lo insegna Daniel Kahneman, psicologo israeliano, esperto di finanza comportamentale e vincitore del premio Nobel per l’economia nel 2002. Le crisi del passato sono facilmente leggibili con il senno di poi perché sono archiviate nella memoria, non si è più emotivamente coinvolti. La crisi attuale è invece associata all’esperienza, ci siamo dentro con i nostri denari e con le nostre emozioni, con la tasca e con la pancia!
Se ci pensi è abbastanza ovvio che ogni nuova crisi sia diversa dalle precedenti; perché se fosse identica ad una crisi già vissuta in passato semplicemente non si tratterebbe di una crisi, non si tratterebbe di un cigno nero, in quanto sarebbero già noti gli antidoti e le soluzioni per risolverla.
Più di un secolo di storia dei mercati finanziari ci insegna che le crisi vengono sempre superate e lasciano spazio a nuovi e lunghi momenti di crescita economica e finanziaria.
La crisi del coronavirus
“Ma questa volta è davvero diverso!“. Non è una crisi che nasce nel mondo finanziario, è originata da un fattore esogeno, da un virus. Tutto giusto, tutti concordi nel dire che ci sarebbero voluti anni affinché i mercati recuperassero le perdite. Tutti d’accordo, tutti tranne… i mercati! Che oggi, in barba ai tanti, tantissimi, troppi, che hanno preferito disinvestire, hanno recuperato quasi tutto nel giro di neanche tre mesi.
La crisi è finita, superata? Chi può dirlo, ma se alla lunga i mercati risalgono sempre e se l’orizzonte temporale del tuo investimento è ancora lontano, allora resisti alla paura (clicca qui per leggere un mio post dedicato), rimani focalizzato, con metodo e disciplina; rimani investito, sfruttando a tuo vantaggio, dove possibile, occasioni di acquisto a prezzi che difficilmente si ripresenteranno.
Ciao, alla prossima.